Concessioni balneari: nessun intervento del Governo neanche nel Milleproroghe. Ma una informativa del ministro Matteo Salvini che, alla luce dello «scenario ancora incerto», annuncia la necessità di prorogare di altri sei mesi i lavori del tavolo tecnico istituito presso Palazzo Chigi, invitando i sindaci a non prendere «iniziative differenziate che potrebbero avere ripercussioni sul sistema economico e sociale». La proposta del ministro leghista, tuttavia - come riferiscono fonti governative - non avrebbe convinto alcuni ministri, a partire da Raffaele Fitto.
L'appello di Fratelli d'Italia
In attesa di ricomporre la frattura nel centrodestra e nel partito - all’interno del quale si registrano posizioni diverse - Fratelli d’Italia ha così lanciato un appello: «I Comuni estendano al 2024 le concessioni balneari». Un passo peraltro già compiuto da molte amministrazioni - a partire da quella di Lecce - e imprescindibile per evitare che, dall’1 gennaio, i titolari di concessioni risultino come veri e propri occupanti abusivi del demanio.
«Per la prima volta, nei mesi scorsi è stata realizzata una mappatura delle coste - scrive FdI nazionale - che ha consentito di valutare il requisito della scarsità della risorsa naturale, imprescindibile per l'applicazione della Bolkestein». Mappatura che, per il momento, ha sollevato però aspre critiche in seno all’Ue e fatto scattare la procedura d’infrazione, che rischia di perfezionarsi a metà gennaio. FdI, tuttavia, garantisce che «si sta accelerando l'interlocuzione tra il governo e la Commissione Ue, per definire una normativa condivisa». E nel frattempo, ricorda il partito, è intervenuta anche la pronuncia della Cassazione che «ha rimesso in discussione una delle sentenze del 2021 del Consiglio di Stato (CdS), riconoscendo altresì il legittimo operato del Parlamento e del governo».
Cosa hanno detto gli ermellini? Non sono entrati nel merito della questione “gare”, ma hanno chiarito che il CdS avrebbe dovuto ammettere nel giudizio anche l’intervento delle associazioni di categoria, escluse ingiustamente. «A oggi ai Comuni - chiude FdI - spetta quindi riconoscere che i titoli concessori hanno validità fino al 31 dicembre 2024 in attesa della normativa definitiva».
Alla luce di questo quadro, per il deputato di Fratelli d’Italia Saverio Congedo «procedere ora con la messa a bando delle concessioni come fatto dal Comune di Lecce, non solo è un atto assolutamente non dovuto, ma anche una scelta politica priva di buon senso». Poi l’invito di Congedo ai Comuni perché seguano le indicazioni del partito.
Di «numeri truccati e sentenze lette al contrario» parla invece il deputato del Pd, Claudio Stefanazzi. «Ormai - scrive - siamo a una pantomima.