Balneari, il Tar di Lecce: «Sì alle proroghe»

Balneari, il Tar di Lecce: «Sì alle proroghe»
di Maurizio TARANTINO
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Domenica 24 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:25

Un decreto d’urgenza riapre la partita della proroga delle concessioni balneari. A emanarlo il presidente della prima sezione del Tar di Lecce, Antonio Pasca che ha accolto il ricorso presentato da una imprenditrice salentina contro il comune di Morciano di Leuca. L’amministrazione aveva respinto la proroga a tutto il 2025 della sua concessione esistente dal 2008 basandosi sul quanto stabilito dal Consiglio di Stato in Adunanza plenaria. Secondo l’avvocato Francesco Baldassarre, alla luce del pronunciamento della Cassazione, era invece da considerare ancora valida l’applicazione del decreto Milleproroghe 2022 che disponeva la proroga al 31 dicembre 2025 del termine di scadenza delle concessioni nel caso di ragioni oggettive che avessero impedito la conclusione delle procedure selettive.

La decisione

Secondo il presidente Pasca, il provvedimento dell’amministrazione morcianese, anche se esaminato in maniera sommaria, «appare viziato sotto plurimi motivi», visto che il presupposto logico giuridico «costituito dalle note sentenze “gemelle” dell’Adunanza Plenaria, risulta erroneamente valutato». A ribaltare lo scenario è stata la sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 23 novembre scorso che aveva sostanzialmente rimandato al Consiglio di Stato la questione sollevata dal Comune di Lecce sui contenziosi con i balneari, ottenendo una piena e motivata conferma sull’improrogabilità della scadenza degli affidamenti. Il termine perentorio del 31 dicembre 2023 avrebbe risolto il contrasto con la normativa europea e dato il via all’applicazione della famosa direttiva Bolkestein che prevede la messa a bando delle concessioni balneari per favorire la concorrenza. Palazzo Spada invece ha affermato l’obbligo per i giudici del Consiglio di Stato di pronunciarsi nuovamente a causa della precedente esclusione dal procedimento del Sindacato italiano balneari di Confcommercio e della Regione Abruzzo per inammissibilità dei ricorsi e di esprimersi «anche alla luce delle sopravvenienze legislative, avendo il Parlamento e il governo esercitato i poteri normativi loro spettanti».

Uno spunto, per il presidente Pasca, sufficiente per emettere un’ordinanza urgente visto l’avvicinarsi del 31 dicembre, accogliendo l’istanza cautelare monocratica dell’imprenditrice morcianese e «sospendendo in via interinale l’efficacia del provvedimento».

L'iter

La trattazione collegiale avverrà in camera di consiglio il 10 gennaio. «Si tratta di una decisione molto importante - ha commentato l’avvocato Baldassarre - perché sancisce un principio che rischiava di essere ignorato visto il contesto in cui si sta operando. È la prima ordinanza dopo la pronuncia della Cassazione e di certo mette un punto importante in attesa di un ambito legislativo più chiaro». Resta ancora incerto intanto il percorso della procedura di infrazione che l’Ue ha avviato contro l’Italia, dando due mesi (fino a metà gennaio) al governo per conformarsi al diritto comunitario per le gare per l’assegnazione delle concessioni balneari. I comuni intanto, per non restare spiazzati, hanno deciso di procedere in via autonoma, prorogando di un anno le attuali assegnazioni e preparando i bandi per il 2025: Lecce ha aperto la strada sfruttando una previsione garantita sia dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che dal Decreto Concorrenza del Governo Draghi.

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