Il boom nel turismo, grandi infrastrutture e investimenti, trasporti e università che crescono. E, non di secondo piano, una nazione pronta a fornire il suo appoggio concreto su temi delicatissimi come migranti e sanità. Un rovescio di paradigma che fino a qualche tempo fa poteva sembrare impossibile: è l’Albania, distante a poco più di 70 chilometri dalle coste salentine.
Un Paese con legami indissolubili con la nostra regione - era l’agosto del 1991 quando la nave mercantile Vlora arrivò, strapiena di migranti in fuga dal regime comunista e dalla povertà, a Bari - che in questi ultimi anni ha subito una metamorfosi sorprendente. A partire appunto dall’attrattività: se è già stata la meta dell’estate 2023 - anche a discapito della Puglia - per la prestigiosa rivista di viaggi National Geographic Traveller, l’Albania sarà la migliore destinazione da esplorare nel 2024.
Lamerica
Insomma, “Lamerica siamo noi” traslando il concetto del primo ministro albanese Edi Rama che già qualche mese fa aveva rimarcato un cambio epocale: al contrario del film di Gianni Amelio, l’Eldorado non è più l’Italia o l’Occidente ma è la stessa Albania.
Ma la cooperazione è anche direttamente con la Puglia. Innanzitutto, si lavora a una condotta sottomarina di circa 85 chilometri nell’Adriatico e altri tubi in terraferma per collegare Girokaster e il serbatoio Aqp di Galugnano, in provincia di Lecce. Obiettivo, portare acqua dall’Albania alla Puglia per diversificare le fonti di Acquedotto pugliese e sopperire alla carenza nei nostri invasi. Costo stimato, circa un miliardo di euro. Perché l’Albania? Semplice, per sfruttare le sorgenti molto consistenti del Paese dell’Aquila e per la relativa vicinanza.
Le prospettive di condivisione si allargano anche al settore Università: la costituzione di un consorzio di Atenei della regione ionica per la cooperazione transfrontaliera è stata promossa dall’Università del Salento nel corso di una missione istituzionale a Valona nei giorni scorsi con il rettore Fabio Pollice e altri docenti. Pollice ha incontrato i rettori dell’Università di Valona, Bektash Mema e dell’Università di Argirocastro, Roland Zisi, per la costruzione di un partenariato accademico tra l’Italia e i paesi balcanici. Sono state gettate le basi per la costituzione di un consorzio di Università dell’area ionica: un’alleanza per promuovere la cooperazione transfrontaliera in tema di ricerca avanzata, didattica innovativa e sviluppo regionale. Nei prossimi mesi sono in programma altri incontri volti a finalizzare il progetto.
E, come detto, c’è poi il settore trasporti con il progetto Almonit finanziato dal programma Interreg Ipa Cbc Italia-Albania-Montenegro 2014-2020 con 856mila euro. Uno studio di fattibilità tecnico-economica del servizio di trasporto marittimo tra i porti di Puglia e verso i porti dell’Albania ha evidenziato una significativa domanda potenziale di trasporto marittimo a conferma dell’importanza di attivare nuovi collegamenti attraverso l’Adriatico per incrementare i traffici e promuovere il territorio e le imprese pugliesi. «Questo progetto - ha detto l’assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia - ha permesso di realizzare nuovi strumenti per sostenere una crescita intelligente e sviluppare una rete di collegamenti sostenibili via mare tra le città costiere, utilizzare a migliorare i servizi di trasporto per i cittadini e per i turisti. Progetto tematico innovativo che punta al trasporto sostenibile per promuovere la Blue Economy, asset fondamentale per la Puglia nel settore dei trasporti».
Insomma, un fermento che permea qualsiasi comparto. “L’economia albanese è morta. Ma in paese civile, i morti non si lasciano ai cani per strada”: così in una scena del film di Amelio del 1994 veniva descritta crudelmente la situazione in Albania. Oggi, quasi trent’anni dopo, la trasformazione è completata: l’economia è più viva che mai.