Dopo il pensionamento della ginecologa e dell’unica assistente sociale, queste due figure non sono state sostituite dall’Azienda sanitaria locale barese a Cassano e questo ha fatto sì che le donne che hanno bisogno di un consulto o un parere medico nonché tutte le situazioni sociali che facevano capo all’Ufficio dell’assistente sociale sono senza punto di riferimento.
Consultorio chiuso
Da qualche giorno negli uffici del Consultorio cassanese è comparso un cartello con l’invito, per chi avesse bisogno, a contattare gli uffici di Acquaviva delle Fonti o Santeramo in Colle, con tanto di numeri di telefono, per le consulenze ginecologiche, il che comporta disagi non indifferenti visto che l’utenza principale è costituita da donne in stato di gravidanza, magari con situazioni economiche disagevoli e spesso senza possibilità di poter essere accompagnate fuori paese.
Donne costrette ad andare ad Acquaviva
«Le donne sono costrette – scrive la consigliera Casamassima – a recarsi ad Acquaviva delle Fonti o a Santeramo in Colle anche solo per la lettura del pap test cosi come una giovane donna che decida di intraprendere il percorso di Ivg o intenda assumere la pillola contraccettiva. Quanto alla figura della assistente sociale sa perfettamente quanto questa sia importante nel contesto del consultorio dove su disposizione dei tribunali si fanno indagini sociali e si monitorino affidi familiari di minori a rischio».
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