Bioplastica compostabile, l'Italia un modello per gli Usa

New York comincia la sperimentazione della raccolta porta a porta seguendo il nostro esempio. Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack: «Siamo i primi al mondo»

Bioplastica compostabile, l'Italia un modello per gli Usa
di Paolo Travisi
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 06:46

Troppo spesso abituati a guardare alle meraviglie tecnologiche oltreoceano, come una chimera irraggiungibile, fa un certo effetto sapere che una delle città più importanti al mondo, New York, si ispiri al modello italiano.

Stavolta non stiamo parlando di pizza, pasta e mandolino e neanche degli chef stellati, ma di rifiuti. Lo scorso luglio, infatti, il primo cittadino della Grande Mela, Eric Adams ha annunciato un piano che intende rivoluzionare la raccolta differenziata della sua città, un tassello fondamentale per raggiungere l’obiettivo zero rifiuti entro il 2030. Ma cosa stanno copiando gli americani da noi italiani? Il sistema di raccolta porta a porta che prevede l’installazione di 250 contenitori smart, che nel tempo diventeranno 400, in cui i newyorchesi dovranno imparare a buttare gli scarti di cibo, il cosiddetto organico o umido, inclusi i materiali compostabili, cioè i sacchetti in bioplastica compostabile, che facilitano la gestione dei rifiuti organici e il loro successivo trattamento negli impianti dedicati.

I DATI

 I materiali compostabili, che hanno la capacità di essere riciclati organicamente mediante un processo di decomposizione biologica della sostanza organica, nel loro fine vita sono trasformati in compost, risorsa usata come fertilizzante per il settore agricolo, perché migliora le caratteristiche chimiche e fisiche del terreno e consente un progressivo accumulo di carbonio nel terreno, che assorbe l’anidride carbonica contribuendo a diminuire la quantità di CO2 nell’atmosfera. Secondo la relazione sul 2022, elaborata da Consorzio Biorepack - il primo consorzio al mondo per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, - il nostro Paese ha riciclato organicamente 46.600 tonnellate di imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile pari al 60,7% di riciclo degli imballaggi immessi sul mercato nello stesso periodo, riconoscendo corrispettivi economici ai convenzionati pari a 9,3 milioni di euro, grazie al contributo ambientale obbligatorio degli imballaggi in bioplastica.

IL PIANO PILOTA

 Dunque stavolta gli italiani sono i primi della classe nel riciclo del compostabile, con un bacino di oltre 3.777 Comuni serviti, pari a 38 milioni di persone, cioè il 64,4%  della popolazione; sono già stati superati i limiti relativi alla quantità di imballaggi rispetto all’immesso al consumo pari al 55% per il 2030 e al 50% per il 2025. Da qui si capisce perché il piano pilota di New York sia stato avviato sul modello Made in Italy, ed i risultati raggiunti nel popoloso quartiere del Queens - sganciato dall’isola di Manhattan - dimostrano che questo è il modo più efficace ed efficiente per non mandare in discarica o incenerire i residui organici ed imballaggi compostabili, trasformabili in compost.

«Il modello italiano si basa sul grande coinvolgimento del cittadino; il porta a porta che ha funzionato perché tutti i cittadini sono ben informati, conoscono ciò che stanno facendo e le ragioni per cui da anni si separano carta, plastica, vetro e metalli - spiega Marco Versari, presidente di Biorepack - Inoltre nel 2022 l’Italia è stato il primo Paese ad aver reso obbligatoria la raccolta dell’umido, anche se in altre città, tra cui Milano, già si faceva dagli anni Novanta.

Il Consorzio Biorepack si è connesso in questo sistema virtuoso in cui ormai da 25 anni la raccolta dell’organico si fa con i sacchetti compostabili, una vera unicità in cui l’italiano raccoglie nell’umido, insieme al cibo preparato e non preparato, anche la frazione organica cucinata, che nei paesi del Nord Europa non viene fatto. È un modello efficace, perché poggia su una tecnologia semplice e sul grande coinvolgimento delle famiglie che sentono la responsabilità verso la collettività», aggiunge Versari.

ESPERIENZA

 Tornando a New York, infatti, lo studio pilota ha dimostrato che la raccolta dell’organico tramite sacchetti compostabili ha permesso di triplicare il materiale raccolto a un costo di un terzo inferiore del costo medio rispetto a precedenti sistemi, motivo per cui il sindaco Adams ha annunciato che il modello sarà esteso a tutta la città. «In Italia si è sviluppata un’industria non sostitutiva della plastica tradizionale, ma capace di offrire prodotti utili sia per raccogliere gli scarti organici del cibo, sia per imballare i prodotti alimentari», aggiunge Marco Versari, Presidente di Biorepack, che cita uno degli esempi industriali più recenti per raccontare l’innovazione dell’industria italiana. «È molto apprezzata dai consumatori la capsula del caffè, che è compostabile, ma se in Italia non si fossero sviluppate un’industria e una comunicazione efficienti sul riciclo del rifiuto compostabile, quindi anche della cialda, perché avremmo dovuto sviluppare il caffè in questo involucro? Nel nostro Paese c’è stata un’importante evoluzione ed innovazione dell’industria dell’imballaggio, che ha permesso di raccogliere bene l’umido e di costruire una nuova filiera industriale: dalla produzione al riciclo, questa è la vera circolarità e la bellezza del modello italiano, esportato anche in città europee come Copenaghen e Helsinki». La frazione organica, oggi rappresenta il flusso più importante dei rifiuti domestici raccolti separatamente, rappresentando circa il 40% di tutte le raccolte differenziate in Italia, e stavolta «siamo noi i primi al mondo, non dobbiamo rincorrere gli altri - evidenzia Marco Versari - anzi sono loro che devono starci dietro». 

IL VADEMECUM

Umido, il contenitore deve essere forato

I rifiuti con frazione organica, sono spesso ricchi di acqua e, per questo, definiti anche umido. Questi rifiuti vanno inseriti in sacchetti in bioplastica biodegradabile e compostabile. Il contenitore che contiene il sacchetto di plastica compostabile deve essere forato per garantire una buona aereazione cosa che permette che non si inneschi il processo di degradazione e impedisce la formazione di liquami sul fondo, diminuendo anche il proliferare di insetti. Cosa non mettere mai? Lettiere per animali, carta per confezioni alimentari plastificata o con alluminio, pannolini e assorbenti, mozziconi di sigaretta, polvere derivante dalla pulizia della casa, sacchetti dell’aspirapolvere, tessuti, piante malate, plastica, vetro, metalli.

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