Via Crucis, due processioni per l’anteprima di Settimana Santa di Taranto

La genuflessione dei confratelli del Carmine
La genuflessione dei confratelli del Carmine
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 18 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 19:39

Le due Via Crucis che l’Arciconfraternita del Carmine e la confraternita dell’Addolorata hanno fatto ieri sera in città a conclusione delle domeniche di Quaresima, sono state l’anteprima della Settimana Santa. Aver portato i confratelli in abito di rito in piazza Giovanni XIII per il Carmine e lungo via Duomo per quelli dell’Addolorata, ha infatti costituito la testimonianza che ormai manca pochissimo ai Riti del Giovedì e Venerdì Santo, come evidenziano anche le decine di locandine comparse sulle vetrine e agli ingressi degli esercizi commerciali.

Il Rito

Il fatto di celebrare all’esterno la Via Crucis dell’ultima domenica di Quaresima, è abbastanza recente. Il Carmine, per esempio, sino a qualche anno fa la svolgeva all’interno della chiesa al pari delle precedenti. Ma la folla che assiepava la chiesa per vedere soprattutto il rito dell’adorazione della croce a chiusura della Via Crucis, che solo in quest’occasione avviene con i confratelli scalzi e incappucciati, ha portato ad optare per la soluzione esterna. Anche ieri sera in piazza Giovanni XIII c’è stata un ampia partecipazione. Gremita l’area riservata al pubblico con posti a sedere. In momenti distinti, sono stati portati in piazza prima il Crocifisso e poi l’Addolorata, due delle statue della processione dei Misteri. Al termine della Via Crucis, dalla porta minore del Carmine di via Giovinazzi, è uscito il troccolante, dietro di lui la Croce dei Misteri, e a seguire le coppie dei confratelli incappucciati che, nazzicandosi, si sono diretti verso la piazza. L’adorazione della croce consiste, prima di arrivare all’altare, in una serie di genuflessioni. I confratelli si prostrano volto a terra e incrociano sul pavimento le loro mazze. Un rituale che è cadenzato da una particolarità. È infatti la coppia di confratelli che precede a segnare il momento in cui quelle che seguono successivamente, devono inginocchiarsi e prostrarsi. Un rituale che si è ripetuto anche ieri sera, in un’atmosfera resa ancora più suggestiva dalle note delle marce funebri eseguite dalla banda Chimienti di Montemesola, diretta dal maestro Lorenzo De Felice, mentre le meditazioni sulle stazioni della Via Crucis sono state lette da monsignor Marco Gerardo, parroco del Carmine e padre spirituale dell’Arcicofraternita.

Nell'isola

In città vecchia, invece, la confraternita dell’Addolorata ha portato il Crocifisso in processione.

Il sacro corteo con i confratelli in abito di rito, guidato dal parroco della Cattedrale e padre spirituale della confraternita, monsignor Emanuele Ferro, è partito dalla chiesa di Sant’Agostino e, dopo aver attraversato via Duomo, ha sostato nella Cattedrale di San Cataldo prima di rientrare in San Domenico.

Gli angoli di via Duomo e il quadrilatero di piazza Giovanni XIII hanno costituito le stazioni penitenziali della Via Crucis. Dopo ieri sera, e in attesa della Domenica delle Palme, due processioni sono ora in programma in questa settimana. Giovedì, dalle 18, la liturgia stazionale del Carmine (sarà portato in processione il Crocifisso dall’istituto Maria Immacolata al Carmine e ci sarà la banda “Chimienti” di Montemesola) e venerdì, dalle 18, il Crocifisso, con avvio dalla chiesa San Lorenzo da Brindisi in viale Magna Grecia. Ci sarà la banda di Taranto “Santa Cecilia” diretta dal maestro Giuseppe Gregucci.