Il parroco sposta la statua e il sindaco scrive al vescovo. Santoro: «Per quest'anno resti dov'è»

La chiesa di Roccaforzata
La chiesa di Roccaforzata
di Lucia J. IAIA
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Mercoledì 30 Marzo 2016, 06:22 - Ultimo aggiornamento: 13:07
Da centinaia di anni, ogni giovedì dopo la Pasqua, nel piccolo paese di Roccaforzata si celebra la Madonna della Camera.
In quel giorno, la statua della Vergine viene posizionata al centro dell'altare. Una tradizione che affonda le sue radici nel passato ed a cui i cittadini del luogo sono affezionatissimi. Ed allora, si può facilmente comprendere la rivolta sorta dopo la decisione del parroco di posizionare la Madonna in un altro punto della chiesa.
A guidare una vera e propria rivolta popolare, è scesa l'intera amministrazione comunale, con il sindaco, Maria Giovanni Iacca in prima fila. Accanto a lei, il vice sindaco, Vincenzo Pastore e gli assessori Cosimo Damiano Campa e Giuseppe Manzo.

La statua della Vergine Santissima Madonna della Camera deve essere collocata al posto che le spetta e deve essere visibile durante la messa. E' questa, in sostanza, la richiesta inoltrata all'arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro.
«Ci rivolgiamo a lei – scrivono gli amministratori - per rappresentarle tutte le doglianze, il rammarico ed il disappunto che ci giungono con cadenza ormai quotidiana dalla maggior parte dei fedeli, i quali esprimono profondo dissenso per l’atteggiamento tenuto dal parroco della parrocchia Santissima Trinità di Roccaforzata, Don Ettore Tagliente». Il clima appare davvero infuocato ed il sindaco non nasconde il malumore dei suoi cittadini. «In particolare, i parrocchiani lamentano una completa mancanza di dialogo da parte di Don Ettore Tagliente, il quale preferisce imporre le sue idee anziché cogliere le reali esigenze dei fedeli e con loro condividere un percorso di fede».

A dire il vero dunque, la storia della statua appare solo l'ultimo atto di un rapporto già abbastanza teso.
«Da ultimo – precisa il sindaco Iacca - i parrocchiani ci hanno segnalato e, anche a nostro giudizio, assolutamente non condivisibile decisione di spostare in un angolo poco visibile della chiesa la statua della Vergine Santissima Madonna della Camera in occasione dei festeggiamenti che, come ogni anno, si tengono il giovedì dopo Pasqua».
Maria Giovanna Iacca chiarisce soprattutto i motivi della protesta.

«Questa decisione, oltre a stravolgere una tradizione ultracentenaria, rappresenta per i fedeli una diminutio della centralità e preminenza della figura della Vergine, venerata ed adorata non solo dai parrocchiani ma anche dai fedeli provenienti dalle comunità vicine e tutti, in un coro unanime, chiedono che la statua occupi un posto di primo rilievo, come merita e come tradizione vuole, e non sia reclusa in un angolo poco visibile e difficilmente raggiungibile dallo sguardo colmo di devozione dei fedeli tutti».

Si tratta, come è evidente, di una celebrazione molto sentita in paese. «La festa della Madonna della Camera è per i nostri concittadini, oltre che una tradizione, un momento di grande fede e devozione per la Vergine Santa venerata ed adorata tutto l’anno ma con particolare intensità in occasione della giornata a lei dedicata. Pertanto, la decisione di relegare la statua in un angolo è, a giudizio dell’intera comunità religiosa di cui ci sentiamo in dovere di rappresentarle le doglianze, arbitraria ed oltremodo assurda».

L'appello rivolto a monsignor Santoro sembrerebbe l'unico modo per far cambiare idea a Don Ettore.
«Ci rivolgiamo a lei – scrive Iacca - ed alla sua sensibilità per l’accoglimento della semplice ma sentita richiesta dei fedeli per un suo autorevole intervento risolutorio nei confronti del parroco».
Monsignor Santoro ha ventiquattro ore di tempo per decidere se giovedì la statua della Vergine sarà al centro dell'altare o nel punto indicato dal sacerdote.

La risposta del vescovo:
«La statua della Madonna della Camera per quest'anno resta dov'è. L'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, ha risposto così alla lettera del sindaco di Roccaforzata, Maria Giovanna Iacca, e della giunta comunale, che accusano il parroco della chiesa Santissima Trinita', don Ettore Tagliente, di aver messo all'angolo il simulacro, collocandolo in una posizione non consona. In una nota firmata dal suo portavoce, l'arcivescovo fa rilevare come "sia inopportuno per quest'anno un ulteriore spostamento della statua alla vigilia dei solenni festeggiamenti".
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