Melucci attacca: «Il Governo non rispetta Taranto». Risposte su Giochi 2026, Ilva, Cis

Il rendering dello stadio del nuoto per i Giochi del Mediterraneo 2026
Il rendering dello stadio del nuoto per i Giochi del Mediterraneo 2026
di Domenico PALMIOTTI
5 Minuti di Lettura
Sabato 1 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:18

«Il Governo non rispetta Taranto». È netta la presa di posizione del sindaco e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, che mette in sequenza una serie di problemi della città sui quali le risposte del Governo non ci sono. Melucci attacca anche i parlamentari locali del centrodestra, pronti a dire, secondo il sindaco, che l’attenzione governativa per Taranto è alta, oppure a replicare ai colleghi del centrosinistra quando protestano, e poco inclini a fare gioco di squadra per la città al di là delle appartenenze politiche.

I collegamenti

I trasporti ferroviari, i collegamenti che vedono penalizzata la città a partire dal Frecciarossa per Roma e Milano, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma lo scontro scoppiato tra Taranto (Comune) e Roma (Governo) passando per Bari (Regione), a cui Melucci ieri ha dato voce con un suo intervento, in realtà cova già da un bel po’. Perché prima dei treni è sorta la vicenda dei Giochi del Mediterraneo. Sui quali il commissariamento deciso da Roma con la nomina di Massimo Ferrarese, sulle prime non è stato accettato, poi, quando si è visto che la decisione dell’Esecutivo era quella, si è manifestata disponibilità al confronto col commissario, salvo poi - è storia di questi ultimi giorni - tornare al punto di partenza. E riscontrare che c’è il commissario del Governo, ma i 150 milioni deliberati a marzo 2022 dal Parlamento per i Giochi del Mediterraneo non si sono ancora visti.

Il che rischia di nuocere all’organizzazione del grande evento sportivo in programma a Taranto a giugno 2026, con 4mila atleti attesi da 26 Paesi dell’area mediterranea.

L'ex Ilva

Stessa cosa per Acciaierie d’Italia, ex Ilva. Quando mesi fa il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha ricevuto il sindaco, sembrava che potesse aprirsi una schiarita per l’accordo di programma. Ovvero, che di lì a poco lo strumento che deve servire a orientare la riconversione industriale di Taranto a partire dalla decarbonizzazione del siderurgico, potesse essere messo in pista. Invece nulla. 
Di accordo di programma per ora non si parla e pure per l’ex Ilva non ci sono novità, se non le dichiarazioni di Urso che per Mittal il tempo è scaduto e che il Governo vuole dal privato un piano di rilancio serio e credibile. E che dire poi del Contratto istituzionale di sviluppo? Qui la situazione è addirittura peggiore perchè l’ultima riunione l’ha fatta l’allora ministro Mara Carfagna ai primi di settembre dell’anno scorso. Da allora più niente. E nemmeno è ufficialmente noto chi, nel Governo, ha la delega al Cis Taranto. Eppure il Contratto di sviluppo avrebbe risorse a disposizione e progetti da far camminare. Ma se il Governo non esercita il ruolo di regista che gli compete, tutto resta fermo. 
Non poche, dunque, le criticità. La cosa singolare è che da più parti Taranto è vista come realtà interessante - è stato detto in questi giorni anche a Bruxelles, in un evento al Parlamento Europeo -, mentre ci sono altre importanti risorse in arrivo, gli 800 milioni del Just Transition Fund, ma ritardi e assenze tengono inchiodata la città. E le impediscono di avere il colpo d’ala che sarebbe necessario.

Le accuse

“Quanto il Governo rispetti Taranto è una consapevolezza amara al ritorno da Bruxelles, dove abbiamo mostrato all’Europa i progressi che sta compiendo la comunità sulla strada della transizione giusta anche attraverso l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo del 2026”, dice il sindaco. “Attendiamo ancora - prosegue - che ci vengano trasferiti i 150 milioni di euro che il precedente Governo aveva destinato a Taranto per la realizzazione del masterplan, risorse imprescindibili per garantire che questo evento possa svolgersi secondo le previsioni”. “Ma questa - rileva il sindaco - pare essere solo una nostra preoccupazione, non certo di chi qui parla per conto del Governo. Non sento voci concitate da quella parte, rivendicare il rispetto che si deve a una comunità che ha dato tanto, tutto”. E i trasporti che funzionano male? “È singolare immaginare che i rappresentanti locali dei partiti che ora guidano l’esecutivo possano, in qualche maniera, sentirsi soddisfatti di quel che sta accadendo”, commenta Melucci. Eppoi, rimarca, “non sento alcuna rimostranza verso un esecutivo che pare aver dimenticato che per Taranto esiste un tavolo per il Contratto istituzionale di sviluppo che non si riunisce da mesi, vanificando gli sforzi progettuali che noi abbiamo compiuto in questi anni”. “Non percepisco soprattutto - sottolinea Melucci - l’espressione di un’idea, che sia una sola, sul futuro dell’ex Ilva. Nonostante il nostro impegno a far partire la macchina dell’accordo di programma con una traccia di lavoro chiara ed efficace, pare a tutti noi che l’oblio sia l’unico esercizio praticato da un Governo che preferisce rimandare più che risolvere”. 
“È rispetto questo? Sono certo - evidenzia il sindaco - che se lo chiedessimo a ogni tarantino, la risposta sarebbe scontata”. La chiosa finale di Melucci: “Per questo noi, che amministriamo con coscienza, dobbiamo a ogni tarantino quel rispetto che è negato loro dal Governo e dai suoi rappresentanti locali che, per inseguire l’onda facile del consenso, chiudono gli occhi di fronte a tutto ciò”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore comunale Mattia Giorno (Urbanistica, infrastrutture e mobilità), che si focalizza sui trasporti. “Il Governo Meloni - attacca - sta isolando Taranto dal resto d’Italia, cancellando nei mesi estivi, che dovrebbero essere i più intensi per il territorio ionico-salentino, la tratta Taranto-Battipaglia-Salerno-Roma-Milano. È un fatto gravissimo per il quale non possiamo tacere. A questo si aggiunga la beffa della limitazione della mobilità sostenibile con il nuovo Codice della strada». Poi l’appello finale: “Il centrodestra tarantino si adoperi subito per sconfessare il Governo e porre rimedio a questo caos”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA