L'ultimo saluto a mamma Dina: «Abbiamo perso una persona unica»

L'ultimo saluto a mamma Dina: «Abbiamo perso una persona unica»
di Dino MICCOLI
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Mercoledì 4 Settembre 2019, 16:17
«Dobbiamo pregare tutti affinchè la fede ci indichi la strada per comprendere il mistero di quanto accaduto».
Si riassume in questo modo il senso delle parole pronunciate durante l'omelia del funerale di Dina Borsci, dal sacerdote Don Nino Borsci che ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Chiesa della Santissima Annunziata.
Come era prevedibile a dare l'ultima saluto alla giovane mamma di 38 anni è intervenuta tantissima gente che ha occupato i posti nella chiesa mentre chi non è riuscito ad entrare ha cercato di cogliere i momenti salienti della Santa Messa sull'atrio della chiesa. Una partecipazione attesa per l'ultimo saluto alla giovane mamma rimasta uccisa lunedì mattina nell'incidente stradale avvenuto sulla circummarpiccolo. La strada che Dina Borsci, dipendente di Teleperformance, percorreva per recarsi al lavoro. Don Nino Borsci, al cui fianco c'era il parroco Don Angelo Pulieri, ha ricordato le meraviglie di Dina, mamma-lavoratrice con due figlie.

«Noi la ricordiamo gentile, generosa - ha detto don Nino - allegra e spensierata, pronta al sacrificio, capace di lavorare. Però la nostra fede ci porta a guardare al Signore, sia fatta la sua volontà».
Il sacerdote ha concelebrato in una atmosfera composta e dignitosa, dove si stagliava il dolore dei genitori e del marito Gaetano, dei tanti amici, dei colleghi di lavoro di Teleperformance.
«Dina è stata prima una splendida ragazza - ha ricordato Don Nino - poi una mamma meravigliosa. E invece un fatto cosi sconvolgente l'ha portata via. Ma scagliarci contro il Signore non serve. Dobbiamo trovare la pace, la tranquillità perché il Signore dona la Vita Eterna. Io credo che la speranza nostra sia proprio in questo nella presenza del Signore nella nostra vita anche se vi ha incontrato in questa maniera cosi forte. Vi esorto al coraggio».

Non è affatto facile per chiunque trovare le parole giuste nel tentativo di placare il subbuglio interiore di chi è rimasto davvero sconvolto da quanto accaduto a Dina Borsci, pronta l'altro ieri a raggiungere la meta del lavoro, incrociando sulla Circumarpiccolo lo strano e fatale destino. E' stato questo il sentimento, tra dolore e rabbia, voglia ancora di credere che non sia stato che un brutto incubo da cui risvegliarsi, a spingere le tantissime persone all'ultimo incontro, molte delle quali conoscevano Dina soltanto perchè in un paese come Monteparano, è facile conoscersi senza avere mai scambiato una parola. C'era la familiarità di una comunità a fare da cornice ad un solenne addio che, anche all'uscita del feretro, ha mantenuto uno strano e ancora, forse, più doloroso richiamo ad una pressante domanda di sapere perché?

Una risposta che don Nino Borsci ha ricondotto alle strade imperscrutabili di Dio, a quel suo faticoso soccombere rispetto ad una volontà che nessuno può dirsi capace di accettare.
L'applauso scrosciante, partecipato oltremodo, col sottofondo della pioggia che faceva da ulteriore cornice allo scenario di una tragedia difficile da accettare, ha accompagnato Dina in un luogo che tutti hanno immaginato, nella narrazione sui social, tra le vie del paese, sicuramente contra i Giusti e i Buoni.
Dina ha lasciato il segno nella sua breve esistenza: vivace, allegra, ma soprattutto molto responsabile. La sua famiglia composta da Gaetano e da due splendide bambine sono il segno più tangibile di quanto sia stato ancora una volta crudele. Non ha fatto mancare l'incoraggiamento dell'Arma dei Carabinieri nelle cui fila è incastonato il fratello di Dina. Un segno di vicinanza, anche questo, per ritrovare il coraggio di andare oltre il tempo, il dolore e le domande che non potranno trovare soluzioni chiare e limpide se non in quella fede a cui ha richiamato per tutto l'omelia don Nino Borsci. Nei volti delle bimbe rimarrà l'amore di una mamma coraggiosa dei nostri tempi.
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