Avanti col Distripark, investimento da 50 milioni

Avanti col Distripark, investimento da 50 milioni
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 18 Dicembre 2022, 05:00

Commissario della Zona economica speciale ionica e Autorità portuale “scaldano” i motori in vista del nuovo anno ora che ci sono le condizioni perché le Zes decollino. 
Domattina, alle 10, a Palazzo D’Aquino, in città vecchia, il commissario della Zes, Floriana Gallucci, presenterà un primo bilancio delle attività svolte tra sportello unico digitale e investimenti del Pnrr. Saranno presenti il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, Sergio Prete, gli assessori allo Sviluppo economico della Puglia, Alessandro Delli Noci, e della Basilicata, Alessandro Galella, e i sindaci dei comuni della Zes. Che è interregionale, comprende cioè le aree di Puglia e Basilicata più vicine al porto di Taranto. L’estensione complessiva della Zes è di 2.579,41 ettari di cui 1.518,41 in Puglia. Questa superficie, tuttavia, dovrebbe essere prossimamente riconfigurata in accordo con i Comuni.

Gli obiettivi

Finalità della Zes è quella di attrarre investimenti e imprese azionando più leve: dal credito di imposta alla semplificazione delle procedure burocratiche. E d’altra parte lo sportello unico della Zes è stato istituito proprio con questa finalità. «In area Zes - spiega a Quotidiano il presidente Prete - stiamo portando avanti il nostro investimento relativo alla infrastrutturazione dell’area Distripark». Sono a disposizione 50 milioni del Pnrr. È ancora aperta, inoltre, la procedura relativa alla piattaforma logistica che l’Authority ha acquisito dalla società “Taranto Logistica” sciogliendo il project financing alla base dell’investimento. Per procedura aperta si intende che è visionabile sull’albo pretorio dell’Authority la proposta presentata dalla srl “Progetto Internazionale 39”, candidatasi ad usufruire delle agevolazioni della Zes nel cui perimetro la piattaforma ricade. La proposta di “Progetto Internazionale 39” riguarda movimentazione e stoccaggio di merci e containers ed attività di ricerca e sviluppo nei settori dell’energia e delle scienze della vita. Rimarrà pubblicata sino al 26 dicembre. Dopodichè partirà da parte dell’Authority l’esame di merito se non saranno pervenute altre proposte, oppure, in caso di più proposte, verrà effettuata una comparazione. 
E, stando a quanto annunciato, dovrebbe candidarsi la società Agromed che vuole utilizzare la piattaforma logistica, soprattutto le sue celle del freddo, per l’export agroalimentare. L’area della piattaforma ammonta a 132.171 metri quadrati. L’infrastruttura dispone di palazzina uffici su tre livelli, magazzino merci a temperatura ambiente, magazzino refrigerato, impianti fotovoltaici, piazzale deposito container e terminal ferroviario con quattro binari per lo stazionamento dei convogli e le operazioni di carico e scarico. Oltre a “Progetto Internazionale 39”, per la Zes ci sono altre proposte di investimento. Lo scorso 7 ottobre le ha così riassunte il commissario Gallucci: «Sono già pervenute una serie di richieste. Sono di varia natura: ci sono interventi in materia di logistica, cantieristica navale e digitalizzazione. A latere di questa attività, moltissimi investitori ci stanno chiamando per attività di supporto ed affiancamento perché lo sportello unico è realtà dal 19 settembre». 
Un’altra iniziativa attesa è quella delle società Falck Renewables e BlueFloat Energy che hanno annunciato di voler usare il terminal container affidato al gruppo turco Yilport come base logistica dei due parchi eolici previsti al largo di Brindisi e del Salento.

L’infrastruttura di Taranto dovrebbe essere usata soprattutto per il parco eolico del Salento (Odra Energia) “per lo sbarco, lo stoccaggio, la costruzione e l’assemblaggio delle piattaforme galleggianti e delle turbine eoliche in banchina”. Così annunciarono Falck Renewables, BlueFloat Energy e Yilport lo scorso 5 novembre. Anche in questo caso il progetto ricadrebbe nell’area Zes, che in futuro ingloberà gli sviluppi del polo aerospaziale di Grottaglie, dove, alla luce dell’avvio della progettazione delle opere del primo lotto dello spazio porto e del bando della Regione (11 milioni di euro) per le attività di ricerche, sono attesi sviluppi interessanti in termini di nuove imprese. Sulla Zes di recente il presidente Prete ha richiamato la necessità che recuperino “la mission originaria”. «Le attività che si vanno ad insediare in queste aree - ha detto - devono avere una spiccata propensione all’export, dimostrare che hanno bisogno di un porto per le loro merci, e soprattutto devono utilizzare in modo importante l’intermodalità, ovvero il trasporto via mare e ferrovia. Altrimenti si corre il rischio che le imprese vadano nelle Zes solo per cogliere i benefici e le agevolazioni che la normativa mette a disposizione. Prima che l’Agenzia delle Entrate conceda alle imprese della Zes il credito d’imposta - ha sottolineato Prete -, bisogna verificare se vi è un nesso economico-funzionale tra il loro progetto e la mission della Zes».

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