Cittadella della Carità, le rassicurazioni del vescovo di Taranto

La protesta di ieri mattina
La protesta di ieri mattina
di Nicola SAMMALI
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Domenica 24 Marzo 2024, 05:00

Arrivano spiragli nella vertenza Cittadella della Carità. I sindacati hanno incontrato il vescovo di Taranto Ciro Miniero, riprendendo il dialogo da tempo interrotto con la Curia, proprietaria della struttura sanitaria al quartiere Paolo VI.

La novità

L'elemento di novità emerso è l'avvio della procedura di revoca della sospensione di accreditamento. Nei giorni scorsi infatti la Regione Puglia aveva fermato con effetto immediato le attività della clinica e degli ambulatori a causa delle violazioni sulle norme anti-incendio e in materia di tutela e salute sui luoghi di lavoro.

La situazione

La sospensione ha coinvolto 95 lavoratori e circa trenta pazienti. La mobilitazione che ne è seguita ha portato all'incontro di ieri con il vescovo Miniero: davanti all'ingresso dell'arcivescovado c'erano decine di lavoratori in attesa dell'esito del confronto a cui hanno partecipato Fp Cgil, Cisl Fp, Fialp e Ugl. «È stato chiarito che molte delle prescrizioni antincendio erano state già ottemperate: si è riaperta una corrispondenza tra comando provinciale dei vigili del fuoco e Regione, che dovrebbe portare nei prossimi giorni alla riassegnazione degli accrediti sanitari e quindi al rientro dei pazienti e al riavvio delle prestazioni ambulatoriali (il termine perentorio per la presentazione delle controdeduzioni da parte della struttura era di 10 giorni, ndc)», ha spiegato Cosimo Sardelli, segretario generale Fp Cgil Taranto.

«Indubbiamente - ha aggiunto - è un primo passo in avanti, importante, perché riporta tranquillità».

La schiarita

La schiarita, però, da sola non basta. I problemi sul futuro della Cittadella della Carità, come il mantenimento dei livelli occupazionali su cui lo stesso vescovo «si è impegnato, in quanto priorità», restano sul tavolo. Neuromed è il gruppo del settore sanitario individuato e confermato da Miniero per salvare la Cittadella della Carità che versa, infatti, in una pesante condizione di crisi finanziaria. «Il vescovo ha dichiarato che è pronto il Piano industriale per il concordato pre-fallimentare, e anche questo è un risultato molto importante», ha sottolineato invece Flavia Ciracì, segretaria territoriale Cisl Fp.

L'Ugl punta il dito contro il consiglio di amministrazione della Fondazione Cittadella della Carità, chiedendone le dimissioni. «Se va a casa un solo lavoratore, per primo deve andare a casa il presidente della Fondazione: a casa chi non ha fatto il suo lavoro», ha tuonato Errica Telmo, segretaria Ugl Salute Taranto.

Il prossimo incontro tra sindacati e vescovo, «perché l'interlocuzione sarà soltanto con lui», è previsto tra 15 giorni, ma la protesta proseguirà: lunedì ci sarà un sit-in davanti alla Prefettura. «Noi andiamo avanti, non ci fermeremo, non perderemo neanche un posto di lavoro e non perderemo neanche un posto letto», ha chiarito Emiliano Messina, segretario generale Fials.

Tuttavia, come ha ricordato il segretario generale Cisl Taranto Gianfranco Solazzo, «per la Rsa Ulivo si è in attesa dei verbali, ancora in fase di valutazione, derivanti dalla recente fase ispettiva dei Nas e dei Vigili del Fuoco, i cui esiti se negativi potrebbero far salire a 160 le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti. Taranto non può permettersi questo ulteriore tracollo. E, sempre insieme con le lavoratrici ed i lavoratori, non ci fermeremo fino a quando non si darà una soluzione concreta e risolutiva all’intera vertenza, con l’auspicio che la politica e le istituzioni sia locali che regionali, ciascuno nel suo ruolo e con il pieno esercizio delle rispettive responsabilità, stiano accanto al sindacato in questa vertenza delicata, importante e non solo il territorio ionico».

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