Nel Pd attacco a Mazzarano
"Dopo quei servizi va deferito"

Nel Pd attacco a Mazzarano "Dopo quei servizi va deferito"
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Mercoledì 18 Aprile 2018, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 13:25
Da una parte quattro componenti della segreteria provinciale, dall’altra il coordinamento del FronteDem ionico. In mezzo l’ex assessore regionale Michele Mazzarano, recentemente protagonista di alcuni servizi televisivi mandati in onda dalla nota trasmissione “Striscia la Notizia”.
La vicenda è nota: Mazzarano è stato accusato di aver promesso posti di lavoro in cambio di voti. Un’accusa grave, che ha prodotto le dimissioni del politico massafrese dalla giunta Emiliano, ma anche la sua reazione in qualità di parte lesa, attraverso il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria.
Un altro risultato, però, è stato il risveglio di ruggini “sopite” all’interno del Pd. Gianni Di Pippa, Annarita Di Giorgio, Saviano Nazzareno e Rocco Ressa, infatti, hanno proposto il deferimento di Mazzarano alla commissione provinciale di garanzia del partito, con una nota inviata ieri anche al segretario provinciale Giampiero Mancarelli e al presidente dell’assemblea provinciale Ludovico Vico. «Se nessuno può considerarsi colpevole fino al terzo grado di giudizio – hanno scritto –, tuttavia è chiaro che chi fa politica e chi ricopre incarichi istituzionali debba essere, ma anche apparire, sempre estraneo, il quanto più estraneo possibile, ad accuse così pesanti come il solo sospetto di voto di scambio». Aggiungendo che «se non intercedessimo, l’eventuale colpa, non penale ma politica, morale e umana, sarebbe anche nostra». Il deferimento, insomma, servirebbe a fare chiarezza «anche riguardo ad altri iscritti in qualche modo coinvolti», con l’auspicio che Mazzarano propenda per l’autosospensione.
Posizione netta, come quella di FronteDem, che delegittimando a parole i quattro della segreteria provinciale ha dichiarato di essere colpito dal fatto che «gli scriventi si facciano portatori di un giudizio morale senza attendere che sia la magistratura ad esprimersi sulla vicenda e che, soprattutto, non tengano conto che finora l’unico che si è rivolto all’autorità giudiziaria sia stato proprio Mazzarano».
 
Che si tratti di resa dei conti, tuttavia, lo si capisce anche da quanto ancora affermato dai quattro. Pur sperando nell’infondatezza delle accuse mosse a Mazzarano, infatti, definiscono necessario il rilancio del partito: «Non per un singolo caso, peraltro da accertare, riterremmo ammainata la bandiera dell’onestà e della legalità che ha sempre contraddistinto la nostra storia». Una posizione, invece, che attraverso gli occhi di FronteDem apparirebbe come «l’ultimo vergognoso tentativo di gettare fango al solo scopo di strumentalizzare una vicenda a fini di battaglia politica interna allo stesso partito» e sulla quale sarebbe necessaria, invece, «una definitiva presa di posizione da parte delle segreterie regionale e nazionale».
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