Rio 2016, Settebello di bronzo

Tutti in acqua
Tutti in acqua
di Emiliano Bernardini
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Sabato 20 Agosto 2016, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 14:16

Dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO Eccola la medaglia numero 27. E' un bronzo e a portarla sono i ragazzi del Settebello che hanno sconfitto il Montenegro per 12-10. Un gradino sotto rispetto a Londra 2012 quando arrivò un argento. Ma meglio rispetto al Mondiale in Kazan quando gli azzurri restarono ai piedi del podio. I ritmi non sono altissimi e la gara vive di equilibri molto sottili. Gli azzurri sembrano stanchi e con poche motivazioni. Ci fa molto male ogni volta che conclude a rete Janovic che dal 2009 al 2014 ha giocato in Liguria, prima a Savona e poi nella Pro Recco. Italia sempre avanti ma senza mai riuscire a realizzare quel break che l’avrebbe messa a distanza di sicurezza. Anche perché il Montenegro sfrutta alla perfezione le superiorità numeriche. La gara si gioca punto a punto e anche quando gli azzurri agguantano il triplo vantaggio cedono facendosi recuperare. Ci pensa Aicardi nel finale a regalare il meritatissimo bronzo agli azzurri.  Un'avventura incredibile recitano tutti in coro con la consapevolezza di essere un gruppo che farà molta strada. Tanti gli esordienti ai Giochi che hanno dimostrato di avere inchiostro a sufficienza per scrivere la storia futura di questa nazionale e di questo sport.
 

 


Piange di gioia Sandro Campagna il ct che tra mille difficoltà e con molti giovani è riuscito a stupire tutti: «I ragazzi sono stati strepitosi, hanno disputato un torneo fantastico. Tutti sono stati eroici, anche gli infortunati. Un grazie di cuore a tutti loro, che mi hanno sopportato, ma hanno fatto una crescita esponenziale e di squadra». Bello l'abbraccio con capitan Stefano Tempesti alla sua ultima con la calottina della Nazionale: «Non so che dire, è tutto bellissimo, siamo stati degli eroi, abbiamo incontrato tantissime difficoltà e le abbiamo superate alla grande. E' un risultato strepitoso, ottenuto da una squadra giovane, che è destinata a migliorare. Lascio con il sorriso, meglio davvero non potevo. Dopo 5 Olimpiadi è giusto che io mi faccia da parte. Non potevo sperare di lasciare la porta azzurra in mani migliori, Marco Del Lungo è giovane ha esperienza, grinta e carattere. Ha tutti i presupposti per fare quello che abbiamo fatto noi». 
 

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