Volley, finale per l'oro: lo Zar Zaytsev guida l'assalto dell'Italia contro il Brasile

Volley, finale per l'oro: lo Zar Zaytsev guida l'assalto dell'Italia contro il Brasile
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Domenica 21 Agosto 2016, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 15:35

dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO Prima il crollo a terra dopo un muro. Poi la smorfia di dolore e i compagni che lo portano in braccio fuori dal campo. L'Olimpiade di Emanuele Birarelli poteva girare in quel momento, nel match della prima fase contro gli Stati Uniti. Forse sarebbe girata anche quella dell'Italia. La paura di un brutto infortunio. Invece, non più di due giorni fa, il Bira era ancora lì, contro team Usa, a guadagnarsi la finale olimpica con il Brasile, oggi alle 18.30.

«Un grandissimo traguardo che però non è quello finale. C'è ancora una partita da vincere - spiega il capitano azzurro - Alla fine credo sia arrivata la partita che tutti si aspettavano. Forse noi siamo un po' più outsider. Ma per vincere i giochi di Rio era scontato che prima o poi si dovesse passare dal Brasile».

UN GRANDE CLASSICO
La finale più attesa, dice il capitano. Lo dice anche il cuore dei tifosi. Quello caldissimo della torcida verdeoro che, a un certo punto, sembrava essere diventata un fattore oppressivo e limitante per i giocatori della Seleçao. E che a sorpresa è stata spinta emotiva per l'Italia, sostenuta dalla bolgia del Maracanazinho tutte le volte che è scesa in campo.

Tranne che contro il Brasile, ovvio. Ma era la finale più attesa anche nei numeri. L'Italia nelle ultime sei edizioni delle Olimpiadi ha sempre raggiunto almeno le semifinali e solo una volta, Pechino 2008, è rimasta giù dal podio. Il Brasile, dal canto suo, si gioca in casa la quarta finale consecutiva ai Giochi. Il bilancio, finora, è di una vinta e due perse. L'oro arrivò ad Atene 2004, in finale proprio contro l'Italia. Era la Nazionale di Gian Paolo Montali, in campo Giani, Papi, Tofoli, Mastrangelo. Sulla panchina verdeoro c'era già Bernardinho e in campo si muoveva già Sergio, che oggi darà l'addio alla Seleçao alla rispettabile età di 40 anni. Oltre a lui, i componenti di quella Seleçao erano mostruosi; i loro eredi possono avvicinarli, non raggiungerli. Ma sempre di Brasile si tratta. «Nel girone hanno fatto un po' fatica, ma sono venuti fuori nel momento difficile spiega Birarelli - Li abbiamo visti contro la Russia, è stata una gara quasi a senso unico».

Un po' com'era stato il primo incrocio brasiliano fra le due squadre. Nel girone gli azzurri passarono 3-1 sulle paure di una Seleçao insolitamente vittima della pressione. «Una partita che inciderà poco nelle nostre teste, anche perché da allora la storia è cambiata - assicura il capitano dell'Italvolley Secondo me, loro un po' ci temono. Il fattore emotivo e il nervosismo peseranno tanto». Il timore aleggia ma non può essere certificato. Il rispetto, invece, c'è ed è tangibile. Se n'è avuta prova chiara dopo la finale per l'oro del torneo di beach volley, ancora una volta Italia-Brasile, con i nostri Lupo-Nicolai sconfitti con onore dai campioni del mondo Alison e Bruno. I media locali non hanno fatto altro che esaltare la prestazione degli azzurri. Certo, parola ai malpensanti, fare gli sportivi con gli avversari quando hai vinto è più facile. Senza dubbio è così. Però il supporto agli azzurri, sfide ai locali a parte, non è mancato mai, dalle pedane della scherma ai ring, dove i boati brasiliani hanno contestato il verdetto che rispediva a casa Clemente Russo. Amici nemici, insomma.

PASSIONE A DISTANZA
Il fuso orario ha obbligato molti italiani a fare le ore piccole durante queste Olimpiadi. Altri a rivedere i propri impegni. Tra questi il premier Renzi che oggi sarebbe dovuto intervenire alla Versiliana alle 18 e che ha posticipato l'appuntamento per vedere l'Italvolley.
 
«Non sapevo, mi fa piacere e lo ringrazio - replica Birarelli - Insieme ai bei risultati arriva sempre anche tanta attenzione, si rafforza lo spirito di vicinanza alla squadra. Lo sentiamo tutti quando riaccendiamo il cellulare dopo la partita e troviamo mille messaggi su whatsapp, facebook e tutto il resto». Oggi, vada come vada, un tweet illustre con certezza ci sarà.

 

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