«Prima ci hanno fatto vedere un badge della polizia, poi ci hanno puntato le pistole intimandoci si sdraiarci a terra. Io mi sono rifiutato, ho pensato che non stessimo facendo niente di sbagliato, così non mi sono steso a terra: e mi hanno puntato la pistola alla testa»: è il racconto choc di Ryan Lochte, fatto alla NBC
A quanto racconta il nuotatore statunitense gli uomini indossavano una divisa da poliziotti e si erano identificati con un distintivo prima di aggredirli e intimargli di stendersi a terra. «Ci hanno tirato fuori dal taxi - ha aggiunto Lochte - i miei compagni si sono stesi terra.
Quando mi sono rifiutato, uno di loro ha tirato fuori la pistola e me l'ha puntata in testa, strillandomi di mettermi giù. A quel punto ho alzato le mani. Ci hanno preso i soldi, i portafogli, ma mi hanno lasciato il cellulare e documenti».