Ventura "salva" il Lecce: "La squadra ha solo bisogno di scacciare le paure"

Giampiero Ventura
Giampiero Ventura
di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 05:00
Il calcio ce l’ha sempre nell’animo, ma adesso ama soprattutto goderselo da osservatore acuto e appassionato e raccontarlo. Ha appena parlato del “miracolo Napoli”, Gianpiero Ventura, ad una televisione partenopea. Lo sentiamo sulla via del ritorno verso Bari. «Il campionato dei partenopei - dice - è stato un regalo importante per il mondo del calcio, gli ha dato un senso, ha fatto bene ad una città semplicemente straordinaria, ha sottolineato la logica stessa della vita pallonara, sotto tutte le sue dimensioni. Ha vinto un grande presidente, la società con la sua lungimiranza e la capacità di una gestione senza svenature, ha vinto un grande direttore sportivo ed un allenatore che ha esaltato le potenzialità dei suoi calciatori, naturalmente hanno vinto i tifosi».
Felicissimo per il “suo” Napoli, allenato nel 2004, tanta amarezza, da genovese per la retrocessione della Sampdoria, nella quale è cresciuto da calciatore e nella quale cominciò ad allenare alle spalle di Canali e Lamberto Giorgis, per guidarla ancora nel 1999-2000. «Lasciare la serie A per la Sampdoria è come uno schiaffo alla sua storia: un evento triste, perché da una retrocessione ci si può riprendere, ma qui, per via della situazione societaria, non si vede la luce in fondo al tunnel-dice-. Abbraccio i tifosi che ci hanno voluto credere sino alla fine. E mi auguro che arrivi qualcuno per la resurrezione».
Il tema della retrocessione tiene sulle spine, in contraddizione con un campionato che aveva alimentato grandi illusioni, il “suo” Lecce, al quale è legato per la doppia promozione dalla serie C alla serie A nel cuore del Novecento. Ma nel Lecce ci crede fortemente, Ventura e lo vede avvantaggiatissimo rispetto ad un’altra sua ex squadra, lo Spezia e sullo stesso Verona. La sconfitta di domenica sera brucia ancora, maledettamente. «Il Lecce non deve vivere un finale di paura - dice -. Forse proprio la paura lo sta condizionando ultimamente. Prima giocava con una mentalità positiva e riusciva a imporre il suo gioco e a fare risultati. Poi sono subentrate evidentemente problematiche mentali. Si è visto con il Verona quanto fosse forte la tensione che attraversava un po’ tutti. E tuttavia non avrebbe meritato di perdere, il Lecce. È vero che ha smarrito la via del gol, che negli ultimi tempi ha segnato un solo gol su azione e due su calci di rigore. Ma sono cose che in un campionato succedono. A qualcuno accade prima, ad altri dopo. Quando poi il momento diventa negativo ti va magari tutto storto. Io ho negli occhi le palle gol di Banda contro il Verona. In altri frangenti sarebbero stati gol e avresti vinto la partita».
Allarga l’analisi, Ventura «Questo è stato un campionato anomalo, con un Mondiale d’inverno, pause e situazioni che davvero non ti aiutano e che magari paghi alla distanza. Il Lecce mi pare però che abbia tutti i numeri per la salvezza. Ha la qualità dei singoli, anche se ci sono indicazioni che magari debbono far riflettere per il futuro. Ma queste saranno le riflessioni e i discorsi del domani, una volta confermatisi in serie A. Ci sono i presupposti per farcela, a condizione di non farsi prendere dal panico».
Occhio al calendario, allora. «Lo scontro chiave rimane quello diretto con lo Spezia. È lo spartiacque prima del gran finale. Se il Lecce vincerà, la salvezza sarà certa e sarà bello festeggiare al Via del Mare, far festa insieme ai tifosi che hanno accompagnato la squadra e che l’aiuteranno sino alla fine, nell’interesse di tutti. Ma anche il Verona che si è portato fuori dalla terz’ultima posizione, e che adesso ha solo un punto meno del Lecce, è tutt’altro che tranquillo e dovrà vedersela, fra gli altri con Torino, Atalanta e Milan. Ammirevole la Cremonese, ma con quel distacco dovrebbe compiere un miracolo». Ma venerdì sera il Lecce va a Roma contro la Lazio. «Ed io dico che la squadra di Baroni deve scendere in campo con il morale alto, tornando in se stessa. Tutte le partite sono aperte. Il Lecce ci deve provare. A vincere a Roma contro la Lazio ce l’ha fatta già la Salernitana. D’accordo era d’autunno. Ma può accadere anche in primavera. Un Lecce rigenerato nell’animo, capace di tornare la squadra che ha saputo a suo tempo mettere in difficoltà tante grandi, di ritrovare i gol del migliore Strefezza, può sperare in un risultato che sarebbe il viatico per lo scontro diretto di domenica contro lo Spezia, quando peraltro il Verona rischierà grosso a Bergamo con l’Atalanta».
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