Va fatta subito una premessa. Domenica al Via del Mare sia Baroni che il collega della Primavera Coppitelli si sono ritrovati senza centravanti, da Ceesay a Colombo, da Voelkerling Persson a Burnete, tutti impegnati con le rispettive nazionali. Per il tecnico fiorentino l’abbondanza di convocazioni, croce e delizia di tutti gli allenatori che vorrebbero sempre avere a disposizione l’intero organico, è stata però l’occasione per proporre una nuova soluzione offensiva, decisamente diversa rispetto a quelle che sono le abitudini tattiche del Lecce degli ultimi due anni della gestione-Baroni. Perché un conto è schierarsi in attacco con due esterni di ruolo ed un centravanti puro, nella fattispecie Ceesay o Colombo, ben diverso invece è presentare un esterno al centro del tridente. Indipendentemente dalla valenza e dalle difficoltà del test, giocato peraltro contro una Primavera anch’essa “decimata” a causa delle numerose convocazioni nelle nazionali, l’esperimento può considerarsi riuscito. Merito anzitutto del protagonista, Federico Di Francesco, capace di calarsi nella parte con grande spirito di sacrificio. Il falso nueve giallorosso si è adattato a giocare in una posizione del campo che non è mai stata la sua essendo un esterno puro che, nel corso della carriera, ha anche avuto modo di giocare in posizione più centrale ma nella veste di seconda punta. Quindi, con un compagno come punto di riferimento avanzato. Il figlio d’arte si è mosso tantissimo cercando di non dare punti di riferimento ai centrali della difesa avversaria e mostrandosi sempre pronto ad attaccare la profondità con i suoi scatti repentini che, spesso, hanno mandato in tilt i ragazzi di mister Coppitelli.
Non v’è dubbio che nel prosieguo del campionato Baroni continuerà sulla strada tracciata nell’estate del 2021 proponendo quindi uno spartito che i suoi ragazzi conoscono ormai a memoria. Ciò però non impedirà all’allenatore fiorentino, in caso di necessità estrema, di provare a sparigliare le carte schierando Di Francesco, o comunque un esterno d’attacco, al centro del tridente, magari con Banda a sinistra e Strefezza a destra. Tre piccoletti potenzialmente in grado di creare qualche grattacapo ad una linea difensiva composta da giganti.
Nel test di domenica mister Baroni è andato anche oltre al semplice esperimento proponendo, nella parte finale della sfida con la Primavera, anche un 4-2-3-1 diverso rispetto a quello schierato qualche volta in corso d’opera in questa stagione. Diverso perché nel ruolo di punta e di sottopunta hanno agito rispettivamente Di Francesco e Strefezza: i due si sono cercati tantissimo e hanno prodotto grandi giocate e gol. E anche questa potrebbe essere una nuova soluzione sulla strada della salvezza.