Cosmi: "Lecce, risolvi il problema del gol. Col Genoa sarà una bella sfida"

Serse Cosmi
Serse Cosmi
di Antonio IMPERIALE
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:31
La “Lanterna”, il Salento. Incroci e ricordi incredibili, paradossali. Li racconta al telefono, Serse Cosmi, al ritorno dall’Arabia Saudita dove ha assistito alla finale della Supercoppa italiana fra Inter e Napoli.
Andò in Liguria, l’uomo del fiume, come chiamano il tecnico perugino, portandosi già all’occhiello, dopo essere sbarcato in serie A con il suo Perugia, un “seminatore d’argento” ed una “panchina d’argento”, una Coppa Intertoto, l’approdo in Coppa Uefa. Ed in Liguria portò subito il Genoa in A, da primo in classifica. Almeno sul campo. Ma pagò i problemi dei liguri, che in A non li fecero andare e che furono condannati a tornare in C/1 per via giuridica. A Lecce provò a salvare la squadra in A dopo lo sfortunato debutto di Di Francesco. La lunga rincorsa lo aveva portato a due sole lunghezze dal Genoa. Fu l’anno del calcio scommesse che contribuì a portare i salentini in fondo alla classifica, e dopo alla retrocessione in C/1. Ed il Genoa fu salvato.
Genoa-Lecce per Serse Cosmi è davvero una partita speciale. «Ma io mi porto dentro - dice - due società che mi hanno dato tutto. L’affetto, la partecipazione dei tifosi, io vivo ancora le ore e le giornate dei posti nei quali ho respirato benessere. Se non ci fossero state quelle maledette coincidenze, magari la mia carriera sarebbe stata diversa», sottolinea ora che aspetta di riprendersi la scena del calcio italiano. Piena l’esperienza ligure, ancora di più quella salentina. «Ero andato per allenare una squadra, ho capito che cos’è il Salento, l’aspetto umano che ti coinvolge e ti fa innamorare». Ricorda il Lecce-Genoa di quel suo campionato lontano, quando era sulla panchina giallorossa. «Finì con un 2-2 rocambolesco. Fu una gran bella partita, spettacolare. Io fui espulso».
Il Lecce e il Genoa li ha visti al Via del Mare , in questo campionato, nella gara di andata. «Mi pare che sia stata una delle ultime vittorie conquistate dal Lecce in questa stagione. Era settembre, una serata di fine estate. Segnò Oudin, restò in dieci il Genoa per l’espulsione di Martin. Il Lecce stava già facendo sognare. Adesso fa fatica a ritrovare la vittoria e le distanze dalla zona retrocessione si sono ridotte. Ha giocato bene e continua a fare buon gioco, la squadra di D’Aversa, ma si perde sulla via della rete. Krstovic è bravo, partecipa al gioco, ma adesso è un Lecce che stenta molto sulla via della realizzazione, anche se D’Aversa prova a mandare a rete un po’ tutti. Sul piano offensivo il Genoa è una delle poche squadre ad avere tanti possibili bomber, non solo Gudmunsson, che ha segnato ben nove reti, o lo stesso Retegui, quattro gol all’attivo, ma anche Malinovskyi lascia il segno. Nel Lecce è molto interessante Piccoli, un ragazzo che anche da “secondo” ha già fatto intuire le proprie potenzialità».
Un Lecce che non riesce a vincere più ed un Genoa con una serie positiva di sei giornate, che vive un lungo momento magico che lo ha portato subito alle spalle delle grandi, con ben quattro punti in più dei salentini. «È un Genoa che in casa mi pare sia autorevole - dice Cosmi -. Le vittorie nel girone di ritorno sono preziose, penso all’ultimo successo del Frosinone che se n’è andato più in alto del Lecce. Il mercato? C’è l’interrogativo Strefezza, grande protagonista nella scorsa stagione. Ma su questo aspetto c’è la certezza di Pantaleo Corvino. E intanto torneranno i ragazzi dalla Coppa d’Africa».
Dopo le insidie della trasferta di Genova, il Lecce avrà in casa la Fiorentina. «Ma il Lecce non ha paura degli avversari se è vero che anche contro la Juventus primo dello smarrimento della ripresa aveva meritato gli applausi. Per restare all’oggi, a Genova si giocherà una partita inevitabilmente aperta ad ogni risultato, ed il Lecce però metterà in campo tutta la sua personalità». Le paure per la salvezza? «Io ho una mia idea. La salvezza o la retrocessione, prima ancora che le squadre, sono legate alla società. Il loro comportamento specialmente nei momenti difficili è decisivo. E sotto questo aspetto io dico che sia il Lecce che il Genoa hanno tutto per salvarsi».
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