Ecco che allora, questa seconda trasferta consecutiva sul campo torinese si carica di attese che sarebbe bene non tradire. «Attenzione - dice Bruno - non ci possiamo illudere che sarà una passeggiata marciare sino alla fine per la salvezza. Almeno non possiamo illuderci di brindare già alla seconda permanenza in serie A magari con cinque giornate di anticipo. Sarebbe fuori di ogni logica. Dobbiamo restare con i piedi per terra e sapere che ci sarà da sospirare sino alla fine. Accettando magari inciampi come quello di Bologna. Traendone però gli insegnamenti. Io penso che si possa rivedere il Lecce che con tanta voglia addosso è stato sempre capace di giocarsela contro tutti. Le amnesie nelle quali incorre talvolta sono legate probabilmente ad una esperienza piuttosto ridotta- Probabilmente mancano quei due-tre giocatori che nei momenti difficili possano tirare fuori il carattere, tirarsi giù le maniche. Abbiamo ragazzi di belle speranze, ma ci serve il furore agonistico che ti aiuta nei momenti di difficoltà. In attacco abbiamo giovani come Banda che fa cose egregie sino alle ultime giocate, e che deve superare il limite dell’ultimo passaggio, dell’ultimo tiro, è ancora una sorta di incompiuta. Quando supererà questi handicap sarà irresistibile. Dobbiamo fare meglio in area di rigore». E qui, Bruno vede le difficoltà della partita di Torino: «La squadra piemontese, reduce dal pareggio col Sassuolo, altra formazione che a sua volta aveva subito quattro gol dal Bologna, ha ribadito il suo gioco a uomo. Un po’ come si giocava ai miei tempi, con la marcatura stretta. Per gli avversari diventa tutto più problematico. Il Lecce dovrà tenerne conto. Dovrà fare ancor meglio in fase di impostazione. Ma deve soprattutto ritrovare quell’aggressività che mette in crisi l’avversario e che è stata la sua forza. Dovrebbe cambiare marcia soprattutto fuori casa. Lo dicono chiaramente le cifre. Ce la può fare».
Il doppio ex Bruno: "Torino-Lecce sarà una sfida tosta per entrambe"
di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 05:00
Ecco che allora, questa seconda trasferta consecutiva sul campo torinese si carica di attese che sarebbe bene non tradire. «Attenzione - dice Bruno - non ci possiamo illudere che sarà una passeggiata marciare sino alla fine per la salvezza. Almeno non possiamo illuderci di brindare già alla seconda permanenza in serie A magari con cinque giornate di anticipo. Sarebbe fuori di ogni logica. Dobbiamo restare con i piedi per terra e sapere che ci sarà da sospirare sino alla fine. Accettando magari inciampi come quello di Bologna. Traendone però gli insegnamenti. Io penso che si possa rivedere il Lecce che con tanta voglia addosso è stato sempre capace di giocarsela contro tutti. Le amnesie nelle quali incorre talvolta sono legate probabilmente ad una esperienza piuttosto ridotta- Probabilmente mancano quei due-tre giocatori che nei momenti difficili possano tirare fuori il carattere, tirarsi giù le maniche. Abbiamo ragazzi di belle speranze, ma ci serve il furore agonistico che ti aiuta nei momenti di difficoltà. In attacco abbiamo giovani come Banda che fa cose egregie sino alle ultime giocate, e che deve superare il limite dell’ultimo passaggio, dell’ultimo tiro, è ancora una sorta di incompiuta. Quando supererà questi handicap sarà irresistibile. Dobbiamo fare meglio in area di rigore». E qui, Bruno vede le difficoltà della partita di Torino: «La squadra piemontese, reduce dal pareggio col Sassuolo, altra formazione che a sua volta aveva subito quattro gol dal Bologna, ha ribadito il suo gioco a uomo. Un po’ come si giocava ai miei tempi, con la marcatura stretta. Per gli avversari diventa tutto più problematico. Il Lecce dovrà tenerne conto. Dovrà fare ancor meglio in fase di impostazione. Ma deve soprattutto ritrovare quell’aggressività che mette in crisi l’avversario e che è stata la sua forza. Dovrebbe cambiare marcia soprattutto fuori casa. Lo dicono chiaramente le cifre. Ce la può fare».
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