Gabriel: «Io, il calcio e la fede. Dopo questo incubo, tutti apprezzeremo di più la vita»

Gabriel
Gabriel
di Tonio DE GIORGI
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Martedì 31 Marzo 2020, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 12:54
Cosa ci lascerà in eredità questo momento storico? Se lo chiedono tutti, ma è presto per dirlo. «Ci sono tante lezioni che possiamo imparare. Sicuramente dobbiamo curare meglio il mondo, rispettare l’ambiente, curare di più noi stessi, gestire bene i nostri stili di vita, seguire un’alimentazione sana, fare sempre attività fisica, gestire meglio lo stress quotidiano - sostiene il portiere del Lecce, Gabriel Vasconcelos Ferreira -. Oggi che siamo costretti a stare chiusi in casa riflettiamo di più su quanto sia bello il mondo, tutto ciò che ci circonda. Tutto questo oggi ci manca e allora pensiamo pure a quanto sia meraviglioso stare con le persone, potersi abbracciare, fare una cena con gli amici, uscire. Adesso tutto assume un valore più importante». Questa la riflessione, il pensiero di un credente. «Io credo nella Bibbia, credo in Gesù Cristo, credo che esista un Dio. È un momento molto difficile per tutti, anche per me e per i miei parenti che sono in Brasile, a Belo Horizonte - dice il portiere originario di Unai, 27 anni -, magari avessimo avuto la possibilità di affrontare insieme questo momento, c’è preoccupazione reciproca». La tecnologia, tuttavia, aiuta a sentirsi meno lontani e a condividere i tanti momenti domestici dedicati soprattutto a qualche passione spesso magari trascurata o a scoprirne di nuove.



«Non è un periodo facile, dobbiamo stare sempre a casa, insieme a mia moglie stiamo cercando di creare una nuova routine per fare cose diverse come leggere un libro, fare qualche lezione on line, cucinare qualcosa di diverso». Ai fornelli, però, il portiere brasiliano non se la cava tanto bene. «Io ci provo - ammette -, ma la cuoca brava è lei. Però ogni tanto tiro fuori qualche piatto». Il portiere giallorosso ci rivela l’ultimo piatto preparato per lui e sua moglie. «Risotto ai funghi, devo dire che non era male. Anzi, se proprio vuoi sapere tutto, era molto buono. Poi però ho esagerato, mi sono spinto oltre e ho cercato di preparare un dolce, la crostata, ma non è stata all’altezza del risotto. Quindi sono stato rimandato», scherza il brasiliano che attinge pure ai segreti di un suo compagno di squadra. «Biagio Meccariello è bravissimo in cucina, ogni tanto mi dà dei consigli e così mi metto all’opera».

La cucina attira, ma la bilancia è sempre sotto i piedi, in agguato. In questo periodo i calciatori sono chiamati a seguire allenamenti in modalità light con tutte le limitazioni del caso. «Mantenersi in forma non è così difficile - ammette -, tutti abbiamo degli attrezzi in casa, in questo periodo li sfruttiamo maggiormente per seguire il programma dei nostri preparatori. Sicuramente non è la stessa cosa che allenarsi al campo: mi manca tanto l’allenamento personalizzato per noi portieri. E poi manca la partita della domenica, però dobbiamo stringere i denti e adeguarci si spera ancora per poco». Ad affiancarlo nell’attività fisica quotidiana c’è la sua compagna Ana che quasi non gli fa sentire l’assenza dell’allenatore dei portieri Sassanelli. «Mi ha sorpreso, calcia molto bene - dice con soddisfazione - anche se lei amare giocare a tennis. Tuttavia è molto prezioso il suo aiuto». Tutto questo in attesa di una ripresa, molto problematica, del campionato. «Non è semplice, ma io spero che il prima possibile si possa tornare a giocare, però è una situazione molto delicata - sostiene -. La salute deve essere messa in primo piano. I tempi sono ristretti e qualunque decisione non sarà facile. Se riprenderemo a breve vorrà dire che tutto questo incubo sarà passato». Sono giorni importanti pure per le società, chiamate ad affrontare il delicato problema degli ingaggi dei calciatori, ai quali verrà proposto probabilmente un decurtamento dello stipendio. «È un discorso delicato - aggiunge -, lo dobbiamo affrontare tutti insieme, però io sono del parere che se viene presa una decisione comune, che può far bene alla mia società, di riflesso farà bene anche a me perché io sono un giocatore del Lecce». Da quando è arrivato nel Salento, Gabriel ha avuto subito le chiavi di titolare della porta leccese e traccia un primo bilancio, «Molto positivo, è la mia migliore stagione da quando sono in Italia - conclude -. Il mio contratto? Scade l’anno prossimo, sono molto felice qui e spero di vivere la Serie A ancora con la maglia del Lecce».

 
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