Banda, istinto e rapidità. In attesa dei gol per il Lecce

Banda, istinto e rapidità. In attesa dei gol per il Lecce
di Tonio DE GIORGI
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Venerdì 23 Settembre 2022, 05:00

È sicuramente il calciatore che ha destato più impressione tra i volti nuovi del Lecce. Stiamo parlando di Lameck Banda. Le tracce che ha lasciato in ogni partita fanno pensare a un’altra bella scoperta di Pantaleo Corvino. Sta diventando uno degli indiziati per un attacco che sta cercando il suo volto più feroce. Al suo arco l’allenatore del Lecce Baroni ha pure Banda, 21 anni, che ha un contratto di quattro anni con opzione per il successivo. Un calciatore ancora da scoprire completamente, uno di quelli che con un dribbling, uno scatto, infiamma la folla. I fondamentali non gli mancano, si vede. Ma si deve lavorare su questo calciatore che ha pure tanta voglia, e menomale, di strafare. In cosa deve migliorare? Nell’ultimo passaggio e nella precisione, ad esempio. Finora zero gol e un solo assist, quello per Strefezza, in Lecce-Empoli. 

La storia di Banda

Primo giocatore zambiano nella Serie A italiana, era un ragazzino che ha sofferto la perdita dei genitori, che ha dovuto aiutare la famiglia nelle cose quotidiane andando a lavorare con suo zio nei cantieri, come lui stesso ha raccontato. È stato il primo grande dribbling che gli è riuscito: dribblare ciò che la vita ti mette davanti inaspettatamente. Se nella vita di tutti i giorni ha dovuto faticare di più, sul campo spesso il dribbling gli riesce più facile. Come tutti i calciatori della sua età sogna di scalare la montagna del calcio e arrivare sulle cime più alte: lui crede nelle sue possibilità e spera un giorno di potersi misurare in Champions League. Vuole una carriera importante. Intanto si arma di buona volontà, coraggio, determinazione. Cercando di emulare le stelle affermate del football. Lui aveva un occhio particolare per Robinho, giocatore brasiliano che ha militato pure nel Milan, dal 2010 al 2014, consegnando agli archivi 108 presenze e 25 gol. Nel Lecce avrà il tempo di crescere, migliorarsi e affermarsi: davanti ha quattro stagioni, ma i tifosi giallorossi temono di poterlo perdere molto prima. Dipenderà da lui. E se riuscirà a catturare l’attenzione di possibili acquirenti significa che nella squadra giallorossa è diventato un elemento importante. Sembra essere sulla strada giusta. Nella sua ancor breve carriera, Banda ha già avuto una trasformazione. Perché prima giocava in una posizione più arretrata, a centrocampo, mentre dopo è stato spostato qualche metro più avanti. L’intuizione fu di un suo ex allenatore che decise, bene, di sfruttare la sua rapidità per dare uno sviluppo differente alla manovra. Aveva visto giusto. E oggi Baroni sa che Banda è una risorsa importante, per i suoi strappi, le accelerazioni, i suoi guizzi che possono accendere l’attacco giallorosso. Intanto sta conoscendo il nostro paese, la città. Come per tutti gli stranieri è alle prese con abitudini diverse, a partire dall’alimentazione. Deve abituarsi pure ai ritmi del nostro calcio. 

La sosta per recuperare dall'infortunio

In questi giorni sta cercando di superare completamente un trauma distorsivo/contusivo al ginocchio destro, subito nella gara di Salerno, che non gli ha permesso di poter rispondere alla convocazione della propria Nazionale. Non tutti i mali vengono per nuocere. Sicuramente risparmierà le fatiche di un lungo viaggio e potrà lavorare con lo staff sanitario e quello del tecnico Baroni. Avrà sicuramente anche il tempo di conoscere meglio la città e l’ambiente che lo circonda. Sente già il calore e la stima dei tifosi. Vuol dire che qualcosa di buono è stato già fatto. Ma non è ancora tutto: mancano i gol. Strefezza, anche lui, ha giocato in un ruolo più arretrato prima di esplodere dove lo ha collocato Baroni rendendolo anche un abile cecchino. L’auspicio è che ciò riesca pure con Banda. E sarà una bella musica. 

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