«Ma la scommessa è stata vinta Continueremo a sperimentare»

massimo Manera (al centro)
massimo Manera (al centro)
di Ilaria MARINACI
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Lunedì 26 Agosto 2019, 18:03
«La scommessa di portare un festival di musica popolare salentina al grande pubblico di Raidue è riuscita». Il giorno dopo il concertone, il presidente della Fondazione Notte della Taranta Massimo Manera sciorina i numeri degli ascolti e si proietta già al prossimo anno, archiviando un'edizione che «ha folgorato e conquistato anche Belen Rodriguez e Stefano De Martino», al fianco di Gino Castaldo nella diretta Rai. La coppia, nell'ultimo brano, si è unita al cast sul palco e ha ballato sulle note di Kalinifta, la buonanotte in griko. Un fuori programma che ha colto di sorpresa la piazza. «Con il 6,5% di share spiega Manera Raidue ha triplicato gli ascolti in quella fascia oraria ed è stata sabato la seconda rete più vista dopo Raiuno. La presenza della diretta su Raidue ci ha portato ad un miglioramento dell'offerta televisiva grazie ad un regista di prim'ordine come Duccio Forzano, che ha privilegiato nelle immagini la presenza costante del pubblico che ballava».
Una vetrina prestigiosa per il territorio.
«Al di là di chi vuole i concerti di musica popolare come una nicchia per trenta persone, per noi la pizzica salentina parla al mondo e vogliamo che punti a grandi numeri. La Notte della Taranta così com'è oggi attrae turismo. Dal 17 al 24 agosto, come ha documentato Federalbeghi, il Salento è stato sold out e la serata di sabato con una prevalenza di turisti in piazza lo dimostra. Decine di migliaia di persone sono venute a posta a soggiornare, mangiare, fare acquisti qui da noi, muovendo l'economia».
Un successo che ha archiviato anche le polemiche legate alla presenza in tv di Belen e De Martino?
«Sulle polemiche tendo sempre a non esprimermi. Ognuno è libero di pensare e dire quello che ritiene più opportuno. Ma mi sembra che il successo di pubblico a Melpignano e su Raidue ci abbia dato ragione. Loro, Castaldo, Forzano sono rimasti tutti folgorati da questa grande festa di pubblico e di musica. Non dobbiamo, però, dimenticare che la Notte della Taranta non è una sera soltanto, ma 21 sere consecutive in 50 piazze con oltre 500 artisti».
A proposito di artisti, in molti hanno notato l'assenza di due voci storiche dell'Orchestra come Antonio Castrignanò e Alessia Tondo.
«Il concerto ha fatto ballare il pubblico dall'inizio alla fine, è stato potentissimo e completo. La vera essenza della serata è l'alchimia che si crea fra palco e piazza».
L'esperimento di far incontrare l'orchestra popolare con quella sinfonica non è sembrato perfettamente riuscito. Siete sempre dell'idea di riproporlo in Russia?
«Non lo so, l'evento è finito solo da poche ore. Il maestro concertatore Fabio Mastrangelo, come si è visto anche sul palco, è stato molto coinvolto dal progetto, quindi ci ragioneremo».
L'anno prossimo ci sarà un nuovo maestro concertatore, come è sempre successo nelle ultime edizioni?
«Sì, la tendenza è a cambiare ogni anno a 360 gradi sia il festival itinerante che il concertone di Melpignano, sperimentando nuovi linguaggi e nuovi incontri. Anche nel 2020 sarà così».
Siete entrati nella rete dei festival plastic free. Bene nel backstage, ma l'obiettivo dei prossimi anni è quello di non avere più plastica in piazza?
«Siamo stati il primo dei grandi festival nazionali ad aderire a questa rete. Personalmente, sono stato a lungo vicino ad uno degli erogatori di acqua in piazza e ho constatato un viavai continuo. Chiaramente la plastica c'era, ma non si può essere 100% plastic free già dal primo anno. Lo faremo pian piano ma volevamo far partire un grande messaggio da un grande festival multiforme come il nostro».
Sarete su Raidue anche per la Notte della Taranta 2020?
«Con il direttore di rete Carlo Freccero non ho ancora parlato ma, visto il successo, non penso che ci saranno problemi a proseguire l'esperienza».
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