Rc auto più bassa e benzina più cara? Le simulazioni: ecco chi ci guadagna (e chi no)

Lunedì 24 Aprile 2023, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 17:20 | 2 Minuti di Lettura

Le differenze provinciali

La nuova proposta potrebbe avere dei risvolti positivi soprattutto per gli automobilisti che risiedono in quelle aree del Paese dove i premi medi Rc auto sono più elevati. Sempre prendendo i dati dell’Osservatorio di Facile.it emerge che lo scorso mese, in provincia di Napoli, per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano in media 1.005 euro, valore che se depurato dall’imposta provinciale scenderebbe a 878 euro.

Considerando anche l’aggravio sul carburante, un automobilista medio napoletano, con un’auto alimentata a benzina e una percorrenza di 10.000 chilometri l’anno, avrebbe un risparmio complessivo netto di ben 87 euro e manterrebbe un beneficio economico fino ad addirittura 31.000 chilometri; solo passata quella soglia il prezzo maggiorato del carburante sarebbe superiore rispetto al risparmio sul fronte dell’Rc auto.

Di contro, i benefici sarebbero meno evidenti, e la forbice chilometrica più corta, per gli automobilisti che già oggi pagano un premio basso. Ad esempio, in provincia di Milano, il premio medio rilevato da Facile.it lo scorso mese era pari a 417 euro che, al netto dell’imposta provinciale, scenderebbe a 364 euro. Considerando la nuova accisa sul carburante, per un automobilista milanese alla guida di un’auto di classe media a benzina, con 10.000 chilometri di percorrenza annuale il bilancio finale sarebbe pari ad appena 12 euro di risparmio. Basterebbe superare i 13.000 chilometri l’anno per vedere invece un saldo negativo; con 20.000 chilometri, ad esempio, l’aggravio netto sarebbe di ben 28 euro.

«Il nuovo sistema contribuirebbe, almeno in parte, a ridurre le distanze territoriali in termini di premio medio Rc auto - conclude Ghizzoni – tenendo però in considerazione che a godere appieno dei benefici sarebbero gli automobilisti che oggi abitano in quelle aree del Paese dove l’assicurazione costa di più e che percorrono meno chilometri l’anno; per gli altri, invece, i benefici potrebbero essere bassi se non addirittura trasformarsi in aggravi.».

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