Vaccini, rapporto AIFA: «Il 93,6% delle sospette reazioni avverse non sono gravi»

Vaccini, rapporto AIFA: «Il 93,6% delle sospette reazioni avverse non sono gravi»
Vaccini, rapporto AIFA: «Il 93,6% delle sospette reazioni avverse non sono gravi»
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Venerdì 12 Marzo 2021, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 18:59

Sono 30.015 le segnalazioni di sospette reazioni avverse arrivate dai chi si è vaccinato. Febbre, cefaleadolori muscolari sono i disturbi maggiormente avvertiti da chi ha ricevuto il vaccino. Naturalmente, secondo quanto indicato dal secondo rapporto dell'AIFA che ha raccolto i dati, sono effetti non necessariamente collegabili alla somministrazione. Lo studio prende in considerazione il periodo che va dal 27 dicembre 2020, quando sono partite le vaccinazioni, al 26 febbraio 2021. Ed è basato sulle 4.118.277 le dosi iniettate nel periodo analizzato.

Cos'è un evento e una reazione avversa

L'Agenzia Italiana del Farmaco sottolinea che «nessun prodotto vaccinale può essere considerato esente da rischi». E che sono i medici a valutare i benefici con i rischi, anche in base alla cartella clinica di chi si vuole vaccinare. L'evento avverso è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dall'assunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la vaccinazione. Come indicato nel testo, ciò «non significa che queste reazioni siano state causate dal vaccino». Infatti potrebbero essere «un sintomo di altra malattia» oppure una conseguenza di «un altro prodotto assunto dalla persona che si è vaccinata». Mentre la reazione avversa è «una risposta nociva e non intenzionale a un farmaco o a una vaccinazione per la quale è possibile stabilire una relazione causale con il farmaco o la vaccinazione stessa». Quindi la differenza tra evento avverso e reazione avversa è che il secondo caso è collegabile al farmaco assunto.

Il 93,6% delle sospette reazioni non sono gravi

Tra le segnalazioni ricevute dall'AIFA, il 96% riguardano il vaccino Pfizer/BioNTech Comirnaty, che è stato il più utilizzato. Poche, invece, quelle per gli altri farmaci: il 3% per Astrazeneca e solo l'1% per il vaccino Moderna (1%).

E tra i casi segnalati il 93,6% sono non gravi e solo il 6,1% gravi, quindi che si risolvono completamente.

La febbre tra la sospetta reazione avversa più segnalata

Febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea sono gli eventi avversi più segnalati dopo il vaccino. Che si manifestano nella quasi totalità dei casi (l'87%) lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo. E la febbre è stata segnalata con maggior frequenza dopo la 2a dose rispetto alla 1a dose.

Il vaccino più usato è il Pzifer

Al 26 febbraio 2021, il vaccino più usato è il Pzifer, con 3.741.828 dosi somministrate, ovvero l'87% del totale. Segue il Moderna con 102.886, pari al 4%, e chiude l'Astrazeneca con 255.563, quindi il 9%. Mancano ancora i dati su quello della Johnson & Johnson, che è stato autorizzato dall'EMA, l'Agenzia europea del farmaco, lo scorso 11 marzo e non è stato ancora iniettato.

Più reazioni avverse per le donne

Circa il 77% delle reazioni avverse segnalate provengono dal genere femminile. Il resto, il 22%, dagli uomini. Diversi sono i fattori che possono aver portato a questa differenza tra i due sessi: la diversa esposizione ai vaccini, la frequenza delle reazioni avverse e che le donne potrebbero aver segnalato di più.

I medici hanno segnalato di più

Chi ha segnalato di più tra le persone vaccinate sono i medici: pari al 46%. Seguono gli altri operatori sanitari al 26%. Terzi sono i farmacisti, con il 19% delle segnalazioni. Chiudono i cittadini che hanno manifestato reazioni avverse per il 9% del totale. Per quanto riguarda invece l'età media di chi ha presentato, volontariamente, una segnalazione questa è pari a 46 anni. Un dato in linea con l'età dei vaccinati.

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