Roma, gli sms dei narcos alla vittima: «Vengo e violento tua madre». Poi il rapimento

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di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 10:28

«Vengo e violento tua madre e sevizio tuo padre...ti taglio a pezzetti...ti metto il ferro in bocca, ti incapretto e ti porto a Roma» scriveva Daniele Salvatori al fratello della vittima per estorcere da lui il denaro che, per mesi, ha preteso e ottenuto sotto minaccia, vessazioni e sequestro di persona. È proprio nel pomeriggio del 28 giugno di due anni fa che i fratelli originari di Sora, per evitare di ritrovarsi il gruppo a casa con i genitori anziani decidono di incontrare “Danielone” a un distributore di benzina. I due vengono di fatto sequestrati e condotti in un appartamento della Capitale di proprietà di Claudio Turcaloro, finito in carcere. Uno del gruppo di Salvatori costringe i fratelli a inginocchiarsi: «ci ha puntato una pistola alla testa - racconterà poi il fratello della vittima in fase di denuncia - mi minacciava ad alta voce dicendomi “sei il mio cane adesso ti metto il guinzaglio, adesso mi devi fare tutti i bonifici”». Partono le transazioni la vittima viene presa e portata in un altro appartamento di via Rolando Vignali in attesa che il fratello eseguisse tutte le operazioni del valore complessivo di 32.800 euro. Di questi, 14mila furono mandati sul conto di Jessica Laddaga.

IL SECONDO SEQUESTRO

Un mese più tardi, ovvero il 27 luglio del 2022, il fratello della vittima viene nuovamente sequestrato.

In quell’occasione, costretto nello stesso appartamento del mese precedente, è presente anche la Laddaga che assiste alla violenza tenendo in braccio un bambino di pochi mesi, come formalizzerà sempre il sequestrato in fase di denuncia. «Se non paghi ti taglio le mani e ti sparo sopra una gamba», una delle minacce che gli furono rivolte dal Turcaloro. Stando al racconto delle vittime, ritenuto credibile dal gip, Salvatori nell’estate del 2022 si presentò con una lettera (probabilmente falsa) «dicendo che proveniva da Pluto (Ettore Abramo ndr) che stava in carcere. L’ho vista era scritta a mano. In questa lettera si diceva che dovevo dare dei soldi a Ugo che poi doveva darli a Pluto circa 15-20 mila euro. Intimorito mio fratello fece dei bonifici». Altro sequestro e altra violenza si consuma il 14 febbraio 2023 come la vittima formalizzerà il 3 marzo agli agenti di polizia del commissariato Trevi: «Adesso vogliamo 6 mila euro me li devi mandare tutti assieme oppure non esci vivo da qui».

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