Non era solo il papà di Totti, Roma non piange il genitore anonimo del suo capitano, ma quell'uomo in disparte, sornione, autentico «un romano come noi». La notizia della morte per covid del signor Enzo Totti, ricoverato allo Spallanzani, colpisce tutti, tifosi e non, sui social sulle pagine della Roma arrivano messaggi di affetto senza sosta, perfino da Palermo. Cuori e condoglianze dedicati a Francesco. Olga Dominici: «Il tuo papà sarà con te è solo diventato il tuo angelo custode»; Marco: «2 anni fa ho provato lo stesso dolore... un abbraccio forte...», Luce: «La città di Roma e tutti i romani si stringono a te, Francesco. Mai solo» e «lassù volevano che qualcuno insegnasse a creare capolavori».
Ciao Enzo ❤️
Il nostro abbraccio va a Fiorella, Francesco, Riccardo e a tutta la famiglia @Totti #ASRoma— AS Roma (@OfficialASRoma) October 12, 2020
Dai social alla strada, ai club.
Totti, il padre stroncato dal virus: «Addio allo Sceriffo». A Francesco diceva: «È più forte tuo fratello»
Anche l'attore e regista Massimo Ghini è spiazzato: «Sono stato a festeggiare il compleanno di Francesco pochi giorni fa, tra pochi amici, a sorpresa, non c'era nessuno della famiglia. Ora con il senno di poi forse capisco. Ho sempre visto mister Totti con il figlio, era l'allenatore familiare, persona straordinaria che ha saputo guidare il giovane Francesco. Con i piedi per terra, mai cambiato: capisco come anche il figlio dietro quest'aria bonaria e ragazzina sia in realtà solido e forte». Paolo Cento, di Sinistra Italiana e presidente del Roma club Montecitorio (520 iscritti) sottolinea «la romanità semplice del papà di Francesco, che se ne va in questo momento drammatico. Sappiamo quanto Francesco gli era legato, da lui ha ricevuto in dote l'umiltà, gli siamo vicini e nel rispetto delle misure troveremo il modo di far sentire la nostra solidarietà». Gli fa eco Fabrizio Grassetti presidente Utr: «Perdiamo una persona imponente, sempre presente all'Olimpico senza darsi arie anzi con un fare confidenziale e amichevole. Un romano autentico, di Trastevere, un vero capofamiglia. Lo stadio è chiuso, però forse uno striscione si può mettere, il problema è a chi darlo per esporlo».