Scuola, firmato il nuovo provvedimento: tutti a casa per 15 giorni, lezioni in modalità digitale integrata (Ddi). Confermate le eccezioni: ecco il testo

Scuola, firmato il nuovo provvedimento: tutti a casa per 15 giorni, lezioni in modalità digitale integrata (Ddi). Confermate le eccezioni: ecco il testo
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Sabato 20 Febbraio 2021, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 16:42

Confermate le previsioni anticipate ieri: scuole chiuse per due settimane in Puglia, dall'Infanzia alle Superiori. Ecco il provvedimento firmato dal presidente Michele Emiliano, con validità da lunedì 22 febbraio a venerdì 5 marzo (ancora una volta la Regione sembra trascurare un dettaglio: non tutte le scuole hanno la settimana corta, per molte sabato 6 marzo sarà di effettiva operatività). Confermate le eccezioni per i laboratori, per gli alunni con bisogni educativi speciali o con disabilità e per eventuali richieste di lezione in presenza giustificate da comprovati motivi (nel limite del 50% della classe e comunque a discrezione della scuola).

Questo il testo: "Le Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado e i CPIA adottano forme flessibili dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività scolastiche sia svolto in modalità digitale integrata (DDI), secondo quanto previsto dal DM 89/2020 recante l’adozione delle Linee guida sulla Didattica Digitale Integrata di cui al Decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020 n.39, riservando, sulla base della valutazione dell'autonomia scolastica, l’attività didattica in presenza agli alunni per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. È data facoltà alle Istituzioni Scolastiche di ammettere in presenza gli alunni che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata, purché, complessivamente, non venga superato il limite del 50% della popolazione scolastica per ogni singola classe o sezione d’infanzia"  (qui il testo integrale).

Questi i punti salienti del provvedimento varato dalla Regione oggi poco prima delle 14, dopo il lungo confrono di ieri con i sindacati della scuola e le associazioni interessate. La parte innovativa ventilata da Emiliano con enfasi ieri, parlando da Lecce alla cerimonia di presentazione del corso di laurea in Medicina, è nella possibilità dei presidi di ammettere in presenza i ragazzi che ne facciano richiesta per motivi giustificati e comprovati (nel massimo del 50%), la "variante pugliese" delle opzioni dopo aver dato la possibilità ai genitori di decidere se tenere i ragazzi a scuola e, in una seconda fase, decidere se tenerli a casa, andamento altalenante  passato nella narrazione prevalente delle cronache pugliesi come "didattica on demand".

LE DICHIARAZIONI DI GOVERNATORE E ASSESSORE
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: “La variante inglese del coronavirus così come le altre varianti che man mano si stanno registrando in Italia, rappresentano un nuovo elemento di pericolosità per la salute pubblica, come ci dicono gli esperti, perché si trasmettono molto più velocemente. Con la nuova ordinanza sulla scuola cerchiamo di trovare un punto di equilibrio tra i due diritti costituzionali alla salute e all’istruzione.

Dobbiamo da un lato assolutamente limitare la circolazione del virus in queste settimane per evitare scenari imprevedibili e critici. La regola base è utilizzare per due settimane la didattica digitale integrata in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ma al contempo va garantito il diritto all’istruzione a quegli studenti che per bisogni educativi speciali, disabilità, attività di laboratorio essenziali per la loro formazione, o per esigenze familiari non diversamente affrontabili, hanno assoluta necessità di frequentare in presenza le lezioni: per questi casi, le istituzioni scolastiche potranno aprire alla presenza sino a un massimo del 50% per classe. Lo sforzo che si sta facendo è finalizzato alla tutela e al bene di tutti. Questa ordinanza è stata ampiamente discussa e meditata con i sindacati della scuola, alla fine abbiamo trovato in questo testo il punto di intesa: li ringrazio per aver revocato lo sciopero indetto per lunedì che avrebbe provocato ulteriori disagi alle famiglie pugliesi”. 

L’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Diritto allo Studio, Scuola e Università, Sebastiano Leo: “Si avvia con questa ordinanza una nuova importante fase per la scuola, che tocca non solo la frequenza delle alunne e degli alunni, in presenza piuttosto che a distanza, al fine di cautelare la loro  salute, ma che allarga lo  sguardo a tutta la scuola insieme a tutti gli operatori scolastici, per rendere concretamente e fattivamente la scuola pugliese una scuola “sicura”. Con questa ordinanza non abbiamo voluto togliere una chance alle famiglie, ma ne abbiamo voluto dare una in più. La nuova sfida è quindi non solo cautela, ma cautela in sicurezza”.

LOPALCO: VARIANTI PIÙ VELOCI TRA BAMBINI, ALLARME ISS
«Le nuove varianti si diffondono velocemente soprattutto tra bambini e ragazzi quindi sicuramente questo ci ha portato da un lato ridurre la didattica in presenza ma contemporaneamente a dare un forte segnale che la scuola deve ripartire in presenza al più presto e siamo mettendo tutte le nostre risorse nella vaccinazione degli operatori scolastici». Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute della Puglia, Pier Luigi Lopalco, commentando l'ordinanza regionale che prevede, dalla prossima settimana, la Ddi al 100%. «Il fatto di restringere in qualche maniera la possibilità di fare didattica in presenza - spiega Lopalco - è legata a quelli che sono gli allarmi di questo momento un po' da tutta Italia. Anche dall'Istituto superiore di sanità e dal Ministero è arrivato questo allarme di cercare di trovare delle misure restrittive per limitare la diffusione di queste nuove varianti. Per questo abbiamo pensato d'accordo col mondo della scuola di fare questo passo. Per qualche settimana cerchiamo di limitare la didattica in presenza in maniera da rallentare la diffusione del virus».
 

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