Sondaggi, la supermedia: Fitto davanti a Emiliano di 2,8 punti. L'incognita dell'affluenza

Sondaggi, la supermedia: Fitto davanti a Emiliano di 2,8 punti. L'incognita dell'affluenza
di Francesco G.GIOFFREDI
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Venerdì 4 Settembre 2020, 10:12

L'ultima danza su forchette e percentuali è una media, che mette nel mixer un po' tutti gli ultimi sondaggi. Poi, non sarà più possibile diffondere rilevazioni di alcun tipo. Cosa racconta allora la supermedia Youtrend/Agi? In Puglia il vantaggio di Raffaele Fitto su Michele Emiliano si attesterebbe al 2,8 per cento (41,2 a 38,4), a seguire la cinque stelle Antonella Laricchia (14,8 per cento), poi Ivan Scalfarotto (candidato di Italia viva, Azione e +Europa: 3,3%).

La supermedia prende in esame cinque sondaggi realizzati tra il 22 agosto e il 2 settembre, realizzati da Emg, Ipsos, Tecnè e Winpoll-Cise, committenti testate giornalistiche nazionali. Lo studio di Youtrend non ha però setacciato anche le percentuali delle singole liste (pure disponibili nei quattro sondaggi), limitandosi al macro-dato dei candidati governatori. Del resto, misurare il consenso di partiti e liste alla vigilia di elezioni come le regionali - nelle quali incide tanto la prestazione dei singoli candidati consiglieri - è operazione insidiosa e infatti le oscillazioni sono evidenti tra rilevazioni. Altro elemento d'impatto indecifrabile: l'affluenza, vero enigma per più fattori, per l'inedita tornata settembrina, per i timori da pandemia, per il clima di parziale e diffuso disinteresse politico. Sarà bassa o bassissima? E chi agevolerà?

Il 20 e 21 settembre si vota in sette regioni. Trascurando la Val d'Aosta (caso a sé stante), la supermedia Youtrend segna al momento sul tabellone il 4-2 per il centrodestra, avanti - oltre che in Puglia - anche in Veneto, Liguria e Marche. Il centrosinistra è dato in vantaggio in Campania e Toscana. Poi ci sono i numeri e le sfumature: detto del 2,8 per cento in Puglia, in Veneto e Liguria il centrodestra fa letteralmente il vuoto alle proprie spalle (Luca Zaia al 73,9 per cento, Giovanni Toti al 57), bene anche nelle Marche, regione spesso indicata come rossa (Francesco Acquaroli è al 48,7 per cento, 12,2 punti in più del candidato di centrosinistra); in Campania l'uscente di centrosinistra Vincenzo De Luca vola al 51% (quasi 20 punti sul centrodestra), in Toscana si annuncia un inatteso testa-a-testa (centrosinistra in vantaggio del 2,2 per cento). Nota a margine: in Liguria è stato replicato lo schema giallorosso nazionale, ma le formule spesso non bastano.

Il destino del governo Conte passa anche dalle elezioni di settembre, perché il centrodestra progetta la spallata, perché gli stessi esponenti di governo hanno in fondo caricato di molti significati questa tornata e perché c'è l'incrocio con il referendum costituzionale (ma in questo caso la supermedia dà in ampio vantaggio il sì al taglio dei parlamentari caldeggiato dal governo e in prima battuta dai cinque stelle). Puglia e Toscana a questo punto saranno il principale termometro: sono regioni cruciali e la forchetta è più stretta che altrove.

Come matura il 2,8 per cento in più di Fitto su Emiliano? Tutti i sondaggi segnalano il candidato di centrodestra in vantaggio. L'ultima rilevazione è quella a cura di Winpoll per Il Sole 24 ore: 1,4 per cento (39,6 a 38,2). Due decimali in più per Ipsos (Corriere della Sera): 1,6 per cento, frutto del 41 per cento a 39,4. Più generoso il sondaggio Emg per conto di Affari italiani: Fitto al 43,5 per cento, Emiliano al 38,5, nel mezzo cinque punti. Tecnè per Rti invece ha tracciato delle forchette: Fitto tra 39 e 43 per cento, Emiliano nell'intervallo 36-40. «Dati certamente incoraggianti - dice Fitto - che trovano riscontro nelle sensazioni che ho quando incontro la gente sul territorio: c'è grande voglia di cambiamento».

Ieri intanto era atteso in Puglia Stefano Patuanelli, ministro pentastellato allo Sviluppo economico: prima ospite della Cgil a Bari, poi atteso a Taranto per discutere di decarbonizzazione con Laricchia. Niente mini-tour, solo un collegameno video con gli stati generali del sindacato: «È vero, in alcuni casi non si è riusciti a trovare un accordo e ne prendiamo atto, ma deve esserci un disegno complessivo sui progetti per il Paese che molto spesso è stato coincidente e che è la vera occasione per creare lavoro insieme.

Se pensiamo solo alla contrapposizione con la destra non faremo il bene del Paese, ma serve lavorare insieme per risolvere problemi e ci sono elementi che mi fanno guardare con fiducia a questo dialogo». Parole in risposta alla sollecitazione del ministro Francesco Boccia, il quale sempre da Bari ha dichiarato che «al M5S è mancato il coraggio» nell'allearsi con il Pd alle Regionali. In Puglia però il pressing di Conte, dei democrats e di parte dei vertici nazionali M5s ha sbattuto contro il muro dei pentastellati pugliesi. E infatti gli imbarazzi e le ritrosie dei rappresentanti di governo sono palpabili. Oggi arriva pure il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, tour a tappeto fino a domenica, ma per sostenere il sì al referendum, prima tappa a Bari (20.30). Previsto comunque un incrocio con Laricchia. E sempre oggi atterra in Puglia Nicola Zingaretti, al fianco di Emiliano in doppia veste (di governatore e di segretario Pd): appuntamento alle 17.30 a Bari «per un momento di riflessione istituzionale e politica».

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