La grande fuga dalle Rsa: in Puglia 500 infermieri in meno

La grande fuga dalle Rsa: in Puglia 500 infermieri in meno
di Paola COLACI
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Giovedì 24 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 09:33

Sempre più anziani nelle Rsa pugliesi, dopo l’emergenza Covid. Di contro sempre meno infermieri a garantire le prestazioni sanitarie. All’appello delle 150 residenze socio-sanitarie presenti in tutta la regione mancano almeno 500 unità. E la penuria di figure professionali sembra destinata a peggiorare. Una vera e propria fuga di professionisti dalle case di riposo verso le Asl e gli ospedali pubblici che dopo la pandemia hanno avuto necessità di rimpolpare gli organici. Maxi-operazione di reclutamento, condotta attraverso bandi e concorsi pubblici, che di fatto ha finito per svuotare di personale proprio le Rsa. E sono almeno 500 gli infermieri pugliesi che negli ultimi mesi hanno già rassegnato le dimissioni dalle strutture socio-assistenziali private, rispondendo alla chiamata della Aziende locali e optando per il posto fisso nella sanità pubblica.

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Trend che sta destando non poco allarme tra le file del settore socio-sanitario: case di riposo e residenze per anziani si ritrovano sempre sguarnite di personale che sceglie di cambiare posto di lavoro. Senza tralasciare il fatto che il Covid ha ridotto il numero di laureati nel caso degli infermieri e di diplomati come gli Oss. Il rischio concreto è, dunque, che questa carenza di infermieri si traduca in una minore assistenza. Da qui l’appello a intervenire lanciato alla Regione da parte delle associazioni di categoria del settore dell’ospedalità privata. «In tutta Italia le Rsa fanno ormai fatica a reclutare infermieri - conferma Fabio Margilio, presidente regionale di AssoAp, delegato nazionale e vice presidente regionale di Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) - Alle prese con l’emergenza dettata dalla pandemia, infatti, le Asl hanno previsto piani di assunzioni straordinarie di personale.

E in Puglia sono stati reclutati 2mila infermieri. Questa operazione ha finito per svuotare di personale le Rsa. Ma lo stesso vale per le case di cura, i laboratori analisi, le cliniche private. Tutte strutture che ora si trovano in gravissima difficoltà e alle prese con la carenza di organici».

Infermieri in prestito dalle Asl sino al 31 dicembre 2021

Dunque l’accordo tra associazioni di categoria e Regione che nei giorni scorsi è stato annunciato a mezzo circolare dal Dipartimento Promozione della Salute. “Al fine di andare in soccorso alle strutture che lamentano una difficoltà a reperire la disponibilità di infermieri, creando di fatto il mancato raggiungimento dello standard organizzativo previsto dai regolamenti regionali - si legge nella nota inviata ai direttori generali delle Asl pugliesi dall’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco e dal direttore del Dipartimento Vito Montanaro - si ritiene possibile ricorrere all’assegnazione temporanea di personale infermieristico alle strutture sociosanitarie da parte delle Asl”. “Prestito” previsto sino al 31 dicembre di quest’anno. «D’altra parte se gli organici delle Rsa non sono completi e le strutture non possono ultimare le procedure di accreditamento - ci tiene a rimarcare Margilio - e gli anziani restano in ospedale, andando a implementare inevitabilmente il numero dei ricoveri impropri».

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Ma anche per chi sceglie di restare al lavoro nelle case di riposo e nelle strutture di cura lo scenario è tutt’altro che roseo. «Pur di garantire adeguati livelli di assistenza agli ospiti delle strutture - rimarca ancora il delegato di AssoAp e Aiop - il personale infermieristico impiegato nelle residenze socio-assistenziali è chiamato a fare gli straordinari. Se l’assistenza tutelare come più volte ribadito è affidata agli Oss, gli infermieri hanno il compito di somministrare terapie endovenose, di effettuare iniezioni intramuscolo, di maneggiare apparecchiature specifiche. Ed è chiaro che se un turno di lavoro prevede la presenze di tre infermieri ma in servizio ce ne solo due, chi è al lavoro è chiamato a un impegno extra. E in molti casi stanno già saltando turni di riposo e ferie». Prima che le Asl garantiscano le unità di personale in prestito alle Rsa pugliesi, tuttavia, ci sarà da attendere ancora. «A formalizzare l’intera procedura dovrà essere approvata una delibera di Giunta regionale. Via libera che attendiamo già questa settimana conclude Margilio».

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