Fondazione Emmanuel, da trent'anni al fianco di deboli e oppressi. A Torino la nuova sede operativa

Fondazione Emmanuel, da trent'anni al fianco di deboli e oppressi. A Torino la nuova sede operativa
di Leda CESARI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Febbraio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:21

Mondi a Sud che fanno scuola a Nord. Giusto il caso della Fondazione Emmanuel, che quest’anno compie trent’anni di vita e di prima linea senza se e senza ma in nome e per conto dei deboli, dei diseredati, degli oppressi: quelli del Sud del mondo, insomma. Un impegno che oggi, dopo tre decenni di attività dell’organizzazione non governativa salentina, riconosciuta come tale nel 2005 - e che si avvale al momento dell’opera di oltre 60 persone tra cui volontari, mediatori culturali, psicologi e assistenti sociali - diventa modello virtuoso a Torino. Dove la Fondazione apre una sede operativa in collaborazione con A.M.M.I (Associazione multietnica mediatori culturali), realtà piemontese con cui da anni condivide percorsi di mediazione, formazione, progettazione di interventi.

La storia

Nata a Lecce nel 1992 come braccio super operativo della Comunità Emmanuel - a sua volta nata nel 1980 ad opera di Padre Mario Marafioti come struttura a sostegno di persone in difficoltà (dipendenze, disabilità, disagio familiare) - la Fondazione (nome completo “Emmanuel - Don Francesco Tarantini per le Migrazioni e il Sud del Mondo) rafforza così i suoi ambiti di attività che hanno come obiettivo quello di “promuovere, incoraggiare e sostenere in tutte le forme possibili le iniziative atte a creare le condizioni e fornire gli strumenti per l’autodeterminazione dei popoli del Sud d’Italia, del Sud d’Europa, del Sud del Mondo”, che è uno degli obiettivi statutari di Fondazione Emmanuel”.

Perché “dire “Sud” significa abitualmente chiamare per nome la parte impoverita della Terra; un “Sud” profondo di dolore e miseria”. Ma esiste anche un Sud “profondo”, spiega la Fondazione,”anche di vita e sensibilità, di saggezza e calore umano, di senso della famiglia, di operosità sofferta e tenace, di accoglienza, di lotta, di solidarietà. In questo “Sud” si riconosce la Fondazione Emmanuel, mettendo insieme tradizioni, esperienze, valori comuni, competenze... e dando vita a un processo di osmosi socio-culturale che altro non è che la possibilità di rivedere le nostre relazioni dal punto di vista dell’accoglienza reciproca. L’altro, con le sue differenze e con l’unicità di cui è portatore, è una ricchezza che si aggiunge”, conclude la Fondazione, “e non un avversario che impedisce che io mi realizzi come persona”. Esattamente la filosofia dei progetti di cooperazione internazionale avviati in questi anni in Albania, Ciad, Egitto, Ecuador, e dei servizi di accoglienza e orientamento approntati per richiedenti asilo e rifugiati, spendendosi per il dialogo interculturale e intergenerazionale attraverso iniziative volte a fare rete con organizzazioni impegnate negli stessi ambiti.

Nuova sede operativa a Torino

Come appunto con l’associazione torinese con cui è stata formalizzata la collaborazione in questi giorni: «Siamo entusiasti di questa nuova opportunità che, al trentesimo anniversario della nostra costituzione, si concretizza attraverso una nuova sede operativa a Torino» spiega Stefania Gualtieri, vicepresidente della Fondazione. «Siamo impegnati ormai da diverso tempo nel territorio torinese attraverso percorsi di formazione, cooperazione sociale e progetti educativi. Il rafforzamento strategico con A.M.M.I., eccellenza nazionale nella mediazione interculturale, è stato un passaggio naturale volto a consolidare le nostre strategie di intervento. Ci apriamo al “Nord”, prosegue Gualtieri, “accolti calorosamente, ricevendo l’apporto in termini di competenze e valori per costruire insieme un nuovo ordine mondiale dove la giustizia sociale, la pace, i diritti umani e l’ambiente rendano per tutti abitabile la Terra». Un accordo e uno scambio importante anche per l’associazione torinese: “La sede operativa della Fondazione Emmanuel a Torino e quella di A.M.M.I a Lecce saranno i due luoghi dove questa collaborazione diventa concreta e quotidiana”, aggiunge Blenti Shehaj, presidente del sodalizio partner. «La mediazione interculturale, la progettazione, la formazione, la comunicazione e le nostre reti tra Piemonte e Puglia possono beneficiare di un nuovo, più ampio respiro e di sinergie di idee, persone e obiettivi». Tra gli ultimi eventi della Fondazione “L’ombra di Antigone. Migrazioni, istituzioni, mediazione. La legge dello Stato, la legge del Cuore”, tenutosi il 29 febbraio 2020 presso il centro “Le Sorgenti” in collaborazione con “Associazione terzo millennio-Laboratorio di umana solidarietà”, Associazione Comunità Emmanuel onlus e Università del Salento (Dipartimento di Storia, società e studi sull’uomo).

© RIPRODUZIONE RISERVATA