Boero: «Il tubo del gas sul fondale marino? Un impatto minore delle case abusive»

Boero: «Il tubo del gas sul fondale marino? Un impatto minore delle case abusive»
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Domenica 8 Maggio 2016, 20:53 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 19:44

Ferdinando Boero


Professor Ferdinando Boero, ordinario di Zoologia e Biologia marina all’Ateneo salentino: i lavori Tap sono alle porte, ma l'opposizione sul territorio resta forte. Lei si è apertamente schierato per il "sì" al referendum sulle trivellazioni: sul piano dei rischi per l'ecosistema marino sono equiparabili piattaforme estrattive e gasdotto?
«No, il tubo che ci porta il gas è, appunto, un tubo. Viene posato sul fondo e passa in ambienti a basso valore naturalistico (es. piane di fango). Altro conto è perforare il fondo del mare e estrarre combustibili fossili. I “no” a certe iniziative (le piattaforme) sono tanto più seri se frutto di ragionamenti che prevedano anche dei “si”. Aumentare la durata delle concessioni ci svantaggia economicamente e ci espone al rischio di incidenti dovuto all’invecchiamento degli impianti. È stata una scelta fatta nell’interesse dei petrolieri e contro gli interessi collettivi. Qui invece non si vuole Tap e poi si devasta il territorio con insani disegni di “sviluppo”. Abbiamo detto sì alle trivellazioni e ci stracciamo le vesti per un tubo, che ha ben altri impatti. Non c’è coerenza».
Sondaggi, lavori di posa del tubo e poi esercizio del gasdotto: non potrebbe tutto ciò incidere sulla fauna marittima? Tra le cooperative di pescatori c'è grande preoccupazione.
«Questi lavori sono di durata limitata nel tempo e hanno impatti che regrediscono rapidamente. Sono simili a quelli dell’elettrodotto a Otranto. Come mai non c’è stata la rivoluzione per quello? Le cooperative dei pescatori sono oggetto di notevoli attenzione da parte di Tap, per quel che ne so».
C'è poi l'impatto ambientale e paesaggistico a largo raggio. Con possibili ricadute sul turismo. Vede rischi?
«Ci sono stati rischi a Otranto con l’elettrodotto? Viene percepito dalla popolazione e dai turisti? Intendiamoci, tutto questo vale se i lavori sono fatti bene. Se sono fatti male le cose cambiano. Ha senz’altro maggiore impatto la distesa di case abusive che ha devastato il nostro territorio. Gli scarichi a mare senza depuratori. Pensate che un tubo di 90 cm di diametro possa davvero fare la differenza? Tutti abbiamo un tubo del gas che entra a casa nostra. Quel tubo è il tubo del gas del paese».
Il governo promette una progressiva e costante svolta verso le rinnovabili. Il gas però in questa fase ha il ruolo di "ponte" per gestire il fabbisogno italiano, e per questo è ritenuto cruciale.
«Lo smog (fumo e nebbia) è scomparso quando si è passati ad utilizzare il gas metano per usi domestici, sostituendo carbone e gasolio. È sempre combustione, e porta a emissioni di anidride carbonica, ma il particolato diminuisce in modo enorme. Se Cerano e Ilva andassero a gas l’inquinamento sarebbe enormemente minore. Ma prima o poi dovremo abbandonare anche il gas. Basta combustibili fossili. Intanto eliminiamo quelli più inquinanti, usiamo il gas nella fase di transizione e progrediamo verso la dismissione delle combustioni».
Tap è disposta a investire in ristori e royalty per il territorio: quel tratto del litorale salentino cosa potrebbe chiedere all'azienda? Per ora è programmato un investimento per la pulizia delle spiagge, ma può bastare?
«La spazzatura marina è il problema numero uno per la difesa dei mari, non solo sulle spiagge. La spazzatura galleggia e si deposita sul fondo. Bisogna pulire anche i fondali. In quel tratto di costa si concentra la spazzatura di tutto l’Adriatico, per un gioco di correnti che la portano sia da nord sia da est. A parte l’abusivismo edilizio e un concetto assurdo di sviluppo territoriale che prevede crescita basata su appalti edilizi, stradali e portuali, questo è l’impatto maggiore sul territorio. La pulizia delle spiagge viene spesso fatta con mezzi meccanici che distruggono la struttura della spiaggia. Farla fare dai pescatori, e permettere un sistema che consenta loro di smaltire la spazzatura raccolta con le reti, porterebbe a diminuire lo sforzo di pesca, ricompensare i pescatori per altri lavori, lasciare fondi alle amministrazioni. La rinaturalizzazione delle coste è una grande opera. Io chiederei questo a Tap».
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