«Discontinuità». È questa la parola d’ordine del governo per quanto riguarda la gestione della pandemia. Perché il Covid, anche grazie alla diffusione dei vaccini, non fa più paura come due anni fa. E dunque, è l’orientamento che prevale nell’esecutivo, avrebbe poco senso mantenere in vigore lo stesso apparato di restrizioni e multe pensato quando i numeri dei contagi erano ben più preoccupanti. Per questo il governo, e soprattutto il ministro della Salute Orazio Schillaci, sono intenzionati ad agire su tre fronti.
Covid, i primi provvedimenti
Il primo capitolo è composto dal pacchetto di provvedimenti che il successore di Roberto Speranza porterà oggi in consiglio dei ministri.
Le multe ai no vax e il nodo mascherine
Il secondo capitolo, invece, riguarda le multe (da 100 euro) previste per gli over 50 non vaccinati: il ministero dell’Economia ha già proposto di «sospenderle» fino al prossimo 30 giugno. E il provvedimento dovrebbe ricevere oggi il via libera del cdm. L’ultimo punto, invece, è quello su cui nei giorni scorsi si è concentrato il dibattito: il nodo mascherine. L’obbligo di indossarle in ospedali, hospice e Rsa scade domani. E se non sarà prorogato chiunque potrà accedere senza protezioni nelle strutture in cui sono ricoverati i pazienti fragili. Uno scenario che il ministro Schillaci, che sul punto si è confrontato a lungo con l’Istituto superiore di sanità e il dipartimento di Prevenzione (ma la titolarità del provvedimento in questo caso spetta solo a lui, non al cdm) è deciso a evitare. Piuttosto, si lavora all’introduzione di un «obbligo flessibile», con diverse opzioni sul tavolo. Dall’ipotesi di tenere in vita l’obbligo di dispositivi di protezione per i soli camici bianchi (escludendolo per i visitatori) a quella di indossare le mascherine solo nei reparti dove sono ricoverati i pazienti più a rischio, come gli oncologici o gli immunodepressi.