Quando ballate potete togliere la mascherina, quando vi fermate e camminate nella discoteca dovete indossarla. Questa è una delle regole inedite fissate dal Comitato tecnico scientifico che consentiranno il ritorno in pista. Il Cts dice sì alla riapertura delle discoteche. E questa è già una notizia, visto che sono ferme da inizio pandemia, con una breve parentesi nell’estate del 2020. Certo, il via libera arriva con molte limitazioni: la capienza deve essere ridotta al 35 per cento al chiuso e al 50 all’aperto; la ripresa sarà graduale e solo nelle regioni in fascia bianca; si entra solo con il Green pass e fornendo il nome e cognome, per consentire il tracciamento. Altre prescrizioni, dicono al Cts: «Necessaria la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo d’aria e rispondenti ai requisiti qualitativi specificati nei documenti di indirizzo Iss; uso obbligatorio dei bicchieri monouso». E come detto «utilizzo della mascherina chirurgica nei vari momenti ad eccezione di quello del ballo, paragonabile alle attività fisiche al chiuso». Le indicazioni sono arrivate ieri sera, al termine, di una lunga riunione del Comitato tecnico scientifico. La parola ora passa al governo. Replica Maurizio Pasca, presidente del Silb (sindacato locali da ballo): «È importante aprire ma non posiamo mantenere quella capienza del 35 per cento, i costi di gestione sono ingenti e certamente non riusciremmo a coprirli». Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: «Il sì del Cts è una buona notizia, è un primo passo».
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Il quesito sulla possibilità di tornare a ballare era stato inviato dal Ministero dello Sviluppo economico.
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