Fedez ora sta bene. Ma «ho perso molto sangue», racconta in un'intervista esclusiva a Di Più ad Aldo Cazziullo. Ha perso la metà del sangue che aveva in corpo. «Se non mi fossi accorto di quanto stava accadendo, sarei stato male sull’oceano, su un aereo diretto a Los Angeles, e non so come sarebbe finita». Per fortuna, si fa per dire, è stato male prima, a casa. È svenuto ed è arrivata l'ambulanza. Il resto è storia. Senza donazioni di sangue, Fedez non ce l'avrebbe mai fatta. Per questo «appena tornerò in forze voglio fare qualcosa per l’Avis, per invitare altri a donare sangue».
Fedez, come sta?
Poi però il rapper, all'anagrafe Federico Lucia, è stato di nuovo male. «Ho avuto un altro problema, un’emorragia ischemica sempre allo stomaco.
Fedez, l'ad della Rai Roberto Sergio: «Non è epurato, potrà tornare ma dopo un chiarimento».
I problemi dopo la malattia
Lo stress colpisce anche le persone fortunate come Fedez? La risposta è una sola: sì! «Il fatto di essere ricchi - racconta a Di Più ad Aldo Cazzullo - non ci rende immuni da paure o stress emotivi. Nel mio caso aver avuto una diagnosi di tumore al pancreas a trentatré anni è la ragione preponderante. Le malattie sono come la livella di Totò: non guardano in faccia a nessuno, e porta-no con sé ricadute anche sulla salute mentale che possono essere davvero importanti».
Sempre al settimanale di Cairo, il giudice di X Factor svela che «dopo la malattia ho avuto seri problemi di salute mentale. Li ho dovuti affrontare, li sto affrontando tuttora. Non ho pudore o vergogna a parlarne. Ho attraversato una depressione acuta e mi ha aiutato tantissimo ascoltare le esperienze altrui, cioè come altri stavano o avevano affrontato una diagnosi nefasta...».
La paura e le consapevolezze
Ha conosciuto Gianluca Vialli. Con lui ha parlato tanto, ha condiviso tutto, ogni sentimento. Ora Fedez continua a combattere: «L’esame istologico ha rilevato che non ci sono più cellule cancerogene, ma non esiste medicina sicura al 100 per cento. Forse anche per questo ho avuto una depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale».
Ipomaniacale? «Significa che arrivi completamente a perdere la lucidità. Dunque per curarmi ho iniziato ad assumere degli psicofarmaci, che però tal- volta non sono privi di effetti collaterali». Poi ancora: «Sono arrivato a un punto in cui ho dovuto smettere tutto di botto. Ora sono seguito da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta. Ho provato tantissime cose per stare meglio, anche le stimolazioni transcraniche».
Il peggio sembra essere passato ma «la malattia ti fa capire chi sono le persone veramente vicine a te, veramente importanti per te. È molto bello scoprire queste persone, e meno bello scoprire l’assenza di altre». Fedez non fa nomi, ci mancherebbe. Ma sia chiaro: «Dietro i personaggi esistono le persone, con le proprie fragilità».
La cosa più brutta? Ancora una volta l'odio social: «Può capitare di scrivere fesserie. Ma gioire per la morte altrui, com’è accaduto per Silvio Berlusconi e per Michela Murgia, è orribile. Mi ha rattristato scoprirmi dentro il gioco del “fantamorto”»