Sci verso un altro rinvio: parte lo slalom tra giornate rosse e arancioni

Sci verso un altro rinvio: parte lo slalom tra giornate rosse e arancioni
di Andrea Ciprian
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Domenica 27 Dicembre 2020, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 09:55

BELLUNO Il “decreto Natale” si è rivelato una vera mazzata per le scuole di sci che non potranno lavorare durante le feste, nei giorni per loro più produttivi dell’intera stagione. «Siamo molto amareggiati – dichiara Luigi Borgo, presidente del Collegio regionale maestri di sci del Veneto -. Lo siamo per noi e in genere per la montagna nel suo insieme. Perché d’inverno la montagna senza tutto quello che ruota attorno allo sci è morta. Siamo demoralizzati perché è caduta la possibilità di sciare in sicurezza come avevamo proposto noi con le linee guida che avevamo predisposto. Sono convinto che maestro e allievo avrebbero potuto sciare tranquillamente, perché sulle piste e all’aria aperta il covid non si prende. Invece la nostra attività è stata bloccata. Non aiuta il fatto che nei giorni arancioni gli atleti “di interesse nazionale” possano allenarsi, perché si tratta comunque solo di attività agonistica e soprattutto limitata entro i confini del proprio comune. Ora cercheremo di ottenere i ristori: a brevissimo faremo un report per quantificare il mancato introito che scuole e maestri hanno dovuto patire».


L’ULTIMA DECISIONE
Proprio la vigilia di Natale intanto il Comitato tecnico scientifico ha rivisto le linee guida presentate dalle Regioni concludendo che: «Una parte rilevante degli impianti di risalita presenta caratteristiche tali da poter essere assimilati ai mezzi di trasporto pubblico locale, con possibilità di rischio alto in alcune ore». Quanto basta per ipotizzare un nuovo rinvio della ripresa. Le speranze che si possa quantomeno salvare il salvabile però ci sono. «Confido nel meteo – dice Borgo -. Sono previste per fine mese altre abbondanti nevicate che stimoleranno ancor di più la voglia di sciare. L’apertura al pubblico degli impianti il 7 gennaio è messa in discussione ma io ci credo, almeno finché non verrà ufficializzato un ulteriore rinvio». Intanto la Fisi (federazione italiana sport invernali), ha diffuso un comunicato firmato dal presidente Flavio Roda in cui si chiarisce, in relazione all’entrata in vigore del “decreto Natale”, chi e con quali modalità potrà svolgere attività sportiva durante le festività. Ecco tutte le indicazioni. Nei giorni 27 e 31 dicembre 2020 nonché nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021, ovvero quelli in “zona rossa” possono essere svolte solo l’attività sportiva in forma individuale e all’aperto e l’attività sportivo-agonistica, e relativi allenamenti, esclusivamente da parte degli atleti della squadra nazionale.
ZONA ARANCIO
Invece nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021, quelli in “zona arancione”, in considerazione del fatto che dal decreto risultano consentiti gli spostamenti all’interno dei propri comuni, è possibile lo svolgimento dell’attività sportivo-agonistica, e delle relative attività di allenamento, da parte della più ampia categoria degli atleti di interesse nazionale. Si tratta degli atleti la cui attività sia finalizzata alla partecipazione ad allenamenti o manifestazioni di preminente interesse nazionale: questi però potranno allenarsi solo all’interno del proprio comune o nel rispetto delle eccezioni previste nel decreto (sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai confini, anche in un’altra regione). A partire dal 7 gennaio 2021, fatte salve eventuali ulteriori disposizioni normative o regolamentari che nel frattempo dovessero essere emanati, si conferma la piena applicazione delle precedenti disposizioni e si dovrebbe poter tornare alla situazione vissuta fino a ieri, quando gli atleti non erano vincolati al limite del confine comunale.
 

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