Jobs Act, esame nelle commissioni prima
dell'entrata in vigore: cambia l'articolo 18

Pier Carlo Padoan e Matteo Renzi (LaPresse)
Pier Carlo Padoan e Matteo Renzi (LaPresse)
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Mercoledì 11 Febbraio 2015, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 19:27
Cambia l'articolo 18 per le nuove assunzioni: domani infatti scadono i tempi per il parere sui decreti attuativi del Jobs act sul contratto a tutele crescenti e sulla riforma dell'Aspi e a breve quindi le nuove norme potranno andare in vigore.





Per la nuova indennità di disoccupazione (Naspi) i tempi potrebbero essere più lunghi dato che manca il parere della Conferenza stato regioni (domani è previsto un appuntamento) e la bollinatura della Ragioneria generale per quanto riguarda gli eventuali nuovi oneri (l'indennità di disoccupazione si estende ai collaboratori mentre è previsto un aumento della durata del sussidio). Il parere della Commissione lavoro del Senato sul primo decreto potrebbe arrivare stasera mentre la Commissione lavoro della Camera è convocata per domani mattina.



Per i nuovi assunti nelle imprese con oltre 15 dipendenti il reintegro nel posto di lavoro sarà possibile solo in caso di licenziamento discriminatorio, nullo o intimato in forma orale o nel caso di licenziamento disciplinare nel quale «sia direttamente dimostrata in giudizio l'insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore». In questi casi si ha diritto al risarcimento commisurato all'ultima retribuzione dal giorno del licenziamento fino a quello dell'effettiva reintegrazione dedotto quanto percepito svolgendo altre attività lavorative.



Per gli altri casi di licenziamento giudicati ingiustificati (sia quelli per motivi economici sia per quelli disciplinari per i quali non sia dimostrata l'insussistenza del fatto) si ha diritto al solo risarcimento economico (due mensilità per ogni anno di servizio con un minimo di quattro e un massimo di 24 mensilità) e non al reintegro. Il via libera definitivo dovrebbe arrivare dal Consiglio dei ministri fissato per il 20 febbraio.



Nella stessa riunione dovrebbe essere approvato il decreto attuativo sulle tipologie contrattuali (per passare poi al vaglio delle commissioni parlamentari) mentre sembrano necessari tempi più lunghi per quello sulla riforma degli ammortizzatori sociali (con l'estensione della tutela e della contribuzione per la cassa integrazione). Per il decreto sulla riforma dei contratti si va verso l'eliminazione delle collaborazioni con il divieto di nuovi contratti di questo tipo (nella delega si era parlato di superamento di questa tipologia) mantenendo però validi quelli in essere.
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