Lavoro, assunzioni senza articolo 18 e assegno ai precari disoccupati

Il ministro Giuliano Poletti
Il ministro Giuliano Poletti
di Giusy Franzese
2 Minuti di Lettura
Martedì 1 Aprile 2014, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 13:27

Sei pagine per sei articoli. Il disegno di legge delega con il quale il governo vuole dare una scossa al mercato del lavoro e modificare gli ammortizzatori sociali, è finalmente pronto. Ha raggiunto il Quirinale e a giorni approderà in Parlamento per iniziare il suo iter a partire dal Senato.

Nel testo ci sono tutte le novità annunciate dal governo. Naturalmente, essendo una legge delega, sono enunciati i principi e i criteri base di ogni misura: bisognerà poi attendere i decreti legislativi per i dettagli. Ma già dai titoli bisogna dare atto che la rivoluzione promessa c’è. E sarà a costo zero. I soldi che servono in più per uno strumento, saranno reperiti dalla razionalizzazione o l’eliminazione di un altro. Il ddl delega si affianca al decreto lavoro sui contratti a termine e apprendistato già all’esame della Camera.


VIA L’ARTICOLO 18 PER TRE ANNI
Arriverà, anche se in via sperimentale, il contratto unico a tutele crescenti, quello che per un primo periodo (si è detto tre anni) consentirà all’imprenditore di assumere a tempo indeterminato sapendo però che, se le cose dovessero andare male, può licenziare il lavoratore senza la paura di essere portato in tribunale. Alcune forme contrattuali probabilmente spariranno. Partirà anche la sperimentazione del salario minimo. I voucher per le attività lavorative discontinue e occasionali saranno estesi a tutti i settori produttivi.


SE L’AZIENDA È IN DIFFICOLTÀ
Nei momenti di crisi aziendale e solo se ci sono possibilità di recupero (è esclusa la concessione di ammortizzatori se l’azienda chiude definitivamente) scatteranno i sostegni al reddito dei lavoratori. Nel testo non si fa cenno alla cig in deroga (che già la legge Fornero prevede in esaurimento al 2016) ma alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, strumenti che potranno essere attivati solo aver tentato la via dei contratti di solidarietà. Ci sarà una rimodulazione dei contributi: pagheranno di più le aziende e i settori che ne fanno maggiore ricorso.


SE IL LAVORO SFUMA
In caso di perdita di lavoro si potrà usufruire dell’Aspi, assicurazione sociale per l’impiego, che sarà universalizzata con l’estensione ai co.co.co. L’importo e la durata saranno «commisurati alla storia contributiva del lavoratore». Ovvero dipenderanno da quanti contributi sono stati versati: chi più ne ha, potrà usufruire dell’assegno per un periodo più lungo. Prima dell’entrata a regime del nuovo strumento ci sarà una sperimentazione biennale e risorse definite. Chi usufruirà dell’assegno dovrà comunque darsi da fare: il ddl prevede che il beneficiario sia coinvolto in attività a favore delle comunità locali, non necessariamente promosse da enti pubblici. Per aiutare chi ha perso il lavoro a trovarne un altro verranno razionalizzati gli incentivi all’assunzione esistenti e nascerà - senza nuovi oneri - l’Agenzia nazionale per l’occupazione.