TALENTI DIMENTICATI
«In Italia solo il 4% delle vie è dedicato alle donne. E in questa piccolissima quota sono comprese anche le figure religiose, come le sante o le diverse versioni della Madonna», spiega Nadia Boaretto, componente dell’associazione che ha condotto un censimento minuzioso nei Comuni italiani. Dall’analisi a livello nazionale condotta dal gruppo, risulta che la media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5% - in prevalenza madonne e sante - mentre quella delle strade dedicate agli uomini si aggira attorno al 40%. Dalla constatazione di questo gap sono partite tante iniziative: la campagna per la memoria femminile denominata «8 marzo, tre donne tre strade», con l’invito a sindache e sindaci a intitolare tre strade ad altrettante donne: una di rilevanza locale, una famosa in tutta Italia e una straniera. «Certamente lo squilibrio si verifica perché in passato, a causa delle condizioni storiche e sociali, pochissime donne hanno avuto la possibilità di esprimere il loro talento. Ma sono comunque molte anche le artiste, le scrittrici e le sportive che continuiamo a dimenticare», afferma Nadia Boaretto.
LA NECESSITA’ DEL RICORDO
A Milano dal 2011 l’assessorato alla Cultura, che ha in carico anche il compito della titolazione delle vie, ha incominciato a colmare questa distanza alternando volta per volta, per ogni nuova via, il nome di una donna e quello di un uomo.
Sino a oggi sono 27 le nuove targhe al femminile, a cominciare dalla prima, dedicata alla cantate lirica Renata Tebaldi. L’ultima è del luglio scorso: un piccolo giardino, a Porta Romana, ricorda Maria Teresa Agnesi, musicista vissuta nella seconda età del settecento e sorella della matematica Gaetana. Per le prossime titolazioni sono già stati proposti alcuni nomi: Pippa Bacca, la giovane artista di Milano morta tragicamente durante il suo viaggio-performance in Turchia, la scrittrice Marguerite Yourcenar e l’attrice Anna Magnani. Seguendo così lo spirito dell’associazione: «È necessaria una riparazione del danno causata dall’invisibilità, perché restituire memoria a persone, eventi, storie soprattutto nel nome di una targa stradale significa rendere visibile e presente nella vita quotidiana la necessità del ricordo, del monito e insegnamento per le generazioni future».