La scherma lancia la lotta agli abusi e alle molestie

Elisa Di Francisca
Elisa Di Francisca
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Mercoledì 25 Settembre 2019, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:35

Lotta ad abusi e molestie, la scherma è in prima linea. La Fis ha lanciato Safeguarding Policy, un progetto nato su impulso del Cio che individua figure di riferimento (safeguarder officers) ai quali potersi rivolgere anche in maniera anonima per segnalare eventuali episodi di molestie. La Federazione italiana scherma è la prima tra le federazioni sportive italiane che ha sposato l'iniziativa.

«Ancora una volta la Federscherma gioca di anticipo. Bisogna stare con i fari accesi perché se sbaglia uno del nostro mondo è inaccettabile. Lo sport su questo deve essere antesignano e portabandiera», ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha ospitato la presentazione del progetto al Salone d'Onore. «Il progetto riguarda una tematica che va trattata con attenzione e senso di responsabilità, perché a volte si tende a sottovalutare», ha sottolineato il presidente della Fis, Giorgio Scarso. «Spero - ha aggiunto - che questa possa essere l'occasione non per andare a correggere, ma per prevenire e porre l'attenzione su una tematica che è quella della corretta crescita dei nostri giovani a cui è destinato il futuro del nostro paese».

«Oltre alle linee guida bisogna seguire delle linee pratiche - ha spiegato il presidente della Federazione internazionale di Medicina dello Sport Fabio Pigozzi -. La posizione del medico sociale e di squadra ha un ruolo importante anche nella diagnosi precoce perché sono problemi che nella maggior parte dei casi riguardano la sfera psicologica degli atleti». Per il monsignor Melchor Sanchez, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, «parlare di abusi è come parlare di una ferita aperta. Gli abusi sui minori riguardano tutta la società, ma il mal comune non è mezzo gaudio perché sapere che dappertutto esiste questo pericolo non può essere una consolazione. La chiave è la formazione dei responsabili e degli allenatori, cioè di chi è a contatto con gli atleti».

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