Unisalento, il caso dell'esame di latino: la prof andrà al Consiglio di disciplina. E la prova resta orale

Unisalento, il caso dell'esame di latino: la prof andrà al Consiglio di disciplina. E la prova resta orale
di ​Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 16 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:00

L’esame di letteratura latina per Lettere all’Università del Salento sarà orale (e non scritto come aveva proposto la prof finita nella bufera). E il caso arriverà al Consiglio di Disciplina dell’ateneo leccese, salvo nuovi e clamorosi colpi di scena. La vicenda è quella della professoressa Sabina Tuzzo, ordinaria in Letteratura Latina, per cui gli studenti del sindacato Udu (Unione degli Universitario) avevano scritto una lettera al ministro dell’Istruzione, Anna Maria Bernini, raccontando “vessazioni e umiliazioni” durante l’esame. Il caso aveva tenuto banco in università la scorsa settimana, dopo le proteste dei ragazzi. La lettera indirizzata al Ministero trattava la questione della salute mentale degli studenti, partendo dal suicidio di una 19enne nei bagni della Iulm a Milano. E arrivando a raccontare, in forma anonima, alcune presunte storture dell’esame. 

L'inchiesta

Il rettore, Fabio Pollice, aveva annunciato l’apertura di un’inchiesta interna all’ateneo, che adesso è conclusa. E che porterà la docente davanti al Consiglio di disciplina. Al di là dei presunti insulti e di quanto i ragazzi hanno denunciato, in una questione che in realtà va avanti da almeno due anni (i primi incontri si erano svolti già a gennaio del 2021), sul piatto c’è anche un’altra accusa: una persona, non docente in carica in Università del Salento, avrebbe esaminato gli studenti più di una volta. 
«La professoressa - spiega il rettore Fabio Pollice - che ha ammesso pubblicamente di aver consentito al marito di esaminare gli studenti finirà sicuramente davanti al consiglio di disciplina.

Un conto è essere severi, un altro non essere accoglienti». Il magnifico spiega gli sviluppi della vicenda: «Avevo avuto tre incontri con la docente, ora l’inchiesta si è chiusa e stiamo istruendo la pratica che il nostro legale invierà al Consiglio di disciplina che si dovrà esprimere sul comportamento della docente». E annuncia: «Non essendo l’unica segnalazione simile ricevuta, martedì in Senato accademico porterò delle soluzioni che, mi auguro, saranno risolutive. La severità di giudizio e valutazione non deve mai tracimare».

Altri esami nel mirino

Le segnalazioni, in realtà, si moltiplicano davvero con il passare dei giorni. Letteratura latina non è l’unico caso finito nel mirino dei ragazzi. Già nel 2021, il sindacato studentesco Link aveva redatto un report nel quale venivano messe in evidenza le criticità dei cosiddetti esami scoglio. Poi è venuto fuori il caso di letteratura latina, che ha smosso le coscienze. Un caso, in realtà, ancora aperto. Anche perché c’è stato un dietrofront della professoressa Tuzzo, che in seguito alle polemiche aveva annunciato di voler svolgere (scrivendolo anche nella propria bacheca virtuale) l’esame dall’appello di febbraio in modalità scritta, così da evitare fraintendimenti. Era arrivato, però, un no secco da parte degli studenti, che non hanno accettato il cambiamento della modalità d’esame durante l’anno. E allora si sono rivolti prima alla stessa docente e poi alla presidentessa del corso di laurea, la professoressa Beatrice Stasi. Risultato? Pochi giorni fa la prof ha annunciato che l’esame, «come richiesto dagli studenti», si svolgerà in forma orale. Così come avveniva prima del polverone mediatico. 
La vicenda sarà inevitabilmente chiarita dal Consiglio di disciplina, dopo l’inchiesta interna dell’Università del Salento. Per provare a capire cosa sia successo davvero durante gli esami di letteratura latina. 

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