Tornio, il più bravo del mondo è un salentino: Giuseppe Colì

Tornio, il più bravo del mondo è un salentino: Giuseppe Colì
di Anna Manuela VINCENTI
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 15:34

È Giuseppe Colì torniante di Cutrofiano il più bravo al mondo nella lavorazione del tornio. Figlio d’arte, cresciuto nell’azienda di famiglia, la storica Fratelli Colì, è salito sul podio della XXXV edizione del Campionato mondiale tecnico maestri sezione uomini.

Il campionato mondiale a Faenza

A Faenza Colì ha rappresentato l’eccellenza della ceramica italiana ed in particolare salentina e cutrofianese. Realizzando un cilindro con un panetto di argilla di sei kilogrammi 89,1 centimetri e la ciotola larga 80,2 centimetri sempre con sei kilogrammi di argilla.
La sua è una passione nata sin da piccolo, quando durante l’estate giocava a lavorare l’argilla, poi intorno ai 15 anni ha scoperto che la sua era una vera passione. Ha lasciato le scuole superiori per intraprendere subito questa professione, a cui si è sempre dedicato con professionalità e amore. Nel corso degli anni ha sviluppato sempre di più il lato artistico intraprendendo la collaborazione con diversi artisti tra cui Antonio Marras artista e fashion designer di fama internazionale.

Una carriera nata nella bottega di famiglia


Nel corso dei suoi 42 anni di vita si è aggiudicato diverse vittorie mondiali partecipando sin da giovanissimo ed aggiudicandosi il premio per tre volte nella categoria giovani e ben cinque titoli mondiali nella sezione senior. Il campionato ogni anno si svolge in una differente città italiana della ceramica con la partecipazione di tornianti provenienti dal Giappone, dalla Francia, dalla Spagna, dalla Turchia ed altre nazionalità.  
"Per me –dichiara Giuseppe Colì-partecipare a questo campionato è una grande soddisfazione, che genera però grande emozione ed un po’ di ansia, la competizione è alta.

Con molti dei partecipanti nel corso degli anni si è instaurato un rapporto di amicizia che va al di là della gara. In molti casi siamo cresciuti insieme, perché partecipo a questa competizione da quando avevo diciotto anni. Sono stato fortunato –racconta Colì- nel corso della mia vita professionale ho avuto dei grandi maestri che mi hanno trasmesso trucchi, segreti. Soprattutto hanno sempre creduto in me, donandomi una carica emozionale che mi ha aiutato anche nei momenti di maggiore difficoltà. In primis mio padre e zio Donato Gino Colì, Crocifisso Mazzotta e Romano Germano, questa vittoria e questo titolo li dedico a loro". A vincere la sezione è stata l’olandese Bente Brosbolhansen.

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