Il Tar da il via libera alla realizzazione dell'ecocentro di Porto Cesareo

Il Tar da il via libera alla realizzazione dell'ecocentro di Porto Cesareo
di Francesco DE PASCALIS
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 13:43

Il Tribunale da il via libera all'ecocentro di Porto Cesareo in località "Il Poggio". Sconfitta la tesi del Comitato Civico cittadino. Soddisfatta la sindaca Tarantino. Il Comune di Porto Cesareo vince su tutta la linea: sarà infatti realizzato in località “Il Poggio” l’ecocentro a servizio della città. 
A stabilirlo è stata la prima sezione del TAR di Lecce (presidente Antonio Pasca, relatore Alessandro Cappadonia) respingendo il ricorso di alcuni cittadini e del Comitato Civico “Il Poggio di Porto Cesareo”, che di fatto contestavano la localizzazione dell’opera pubblica da parte dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Silvia Tarantino.

La sentenza del Tribunale amministrativo



Nelle scorse ore la sentenza del TAR di Lecce, che ha accolto nel merito le tesi difensive degli avvocati Pietro Quinto e Luigi Quinto per il Comune di Porto Cesareo e dell’avvocato Matteo Sanapo per Ecotecnica, ritenendo i ricorsi infondati e riconoscendo la correttezza dell’operato dell’Amministrazione della sindaca Silvia Tarantino.

In particolare i giudici amministrativi hanno evidenziato che il centro comunale di raccolta "è qualificabile come opera pubblica e, pertanto, può essere localizzato in area tipizzata dallo strumento urbanistico come 'area a servizi' senza necessità di variante urbanistica". Ed anche la scelta comunale di confermare la localizzazione in località "Il Poggio" rispetto ai siti proposti dai privati è stata ritenuta logica e ragionevole dal TAR.

La sindaca di Porto Cesareo 


«Il TAR ha dato atto all’Amministrazione – ha commentato la sindaca Silvia Tarantino – di essersi lealmente attivata per provare ad individuare un sito alternativo che fosse più efficiente e comportasse un minor sacrificio per il territorio. Ma, preso atto che l’opera pubblica deve comunque essere realizzata e che le proposte alternative, che l’amministrazione avrebbe dovuto acquistare spendendo denaro pubblico, presentavano maggiori criticità rispetto al sito di proprietà dell’Amministrazione, ha riconosciuto la piena correttezza della nostra scelta localizzativa».

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