Santa Croce, svelato il rosone delle meraviglie

Santa Croce, svelato il rosone delle meraviglie
di Ilaria MARINACI
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Luglio 2019, 08:19
Il velo cadrà domenica sera restituendo alla città la magnificenza barocca della facciata di Santa Croce. Ma per rimuovere completamente i ponteggi e l'ascensore che ne hanno permesso restauro e visite negli ultimi due anni ci vorrà circa un mese. Solo ad agosto turisti e residenti potranno tornare ad ammirare l'esterno della basilica leccese senza l'ostacolo dell'impalcatura. Poi mancherà solo l'illuminazione artistica che Enel Sole, in un progetto condiviso col Comune, effettuerà nei prossimi mesi.

I tempi sono stati comunicati ieri mattina durante una conferenza stampa convocata dalla Soprintendenza proprio sull'ultimo livello del ponteggio, quello, per intenderci, che corrisponde al rosone. Un'occasione per annunciare il programma di incontri e concerti che, fra quattro giorni, precederanno la rimozione del telo e per spiegare come si sia intervenuti sulla facciata. Non solo. Il cantiere di Santa Croce è diventato anche un modello da seguire in altri contesti in Italia (un teatro a Milano ha fatto lo stesso) grazie all'intuizione felice avuta dalla ditta Nicolì, aggiudicataria dell'appalto, di rendere fruibile il monumento durante i lavori in un modo inedito e irripetibile: con l'ausilio di un ascensore e di percorsi specifici che non interferivano con l'attività degli operai e dei restauratori, si è permesso a turisti e residenti di ammirare ad un palmo di naso la perizia dei maestri scalpellini per sempre impressa sulla facciata dell'edificio seicentesco, simbolo del barocco leccese. Una scelta vincente premiata con un'affluenza record: oltre 17mila persone hanno approfittato di questa opportunità.

«Tanti turisti sottolinea Valentino Nicolì ma la maggior parte delle persone che si sono prenotate per la visita erano leccesi». Un particolare per nulla trascurabile se si pensa che, alla fine del 2016, quando si è saputo che Santa Croce sarebbe stata di nuovo ingabbiata dopo altri interventi, sia pure di portata minore, che erano stati effettuati negli anni precedenti più di qualcuno ha storto il naso pensando che la basilica sarebbe stata per forza di cose off limits a lungo.

«Da un handicap abbiamo creato un valore aggiunto. Continuano ad arrivarci tante richieste rivela la soprintendente Maria Piccarreta di non smontare l'impalcatura e proseguire le visite. Ma è arrivato il momento di restituire a Lecce uno dei suoi monumenti più emblematici. C'è chi dice, poi, che il cantiere sia durato tanto ma i restauri ben fatti hanno i loro tempi. È stato un lavoro di cesello, non un semplice passaggio di pennello».
In questi due anni, c'è stato un proficuo lavoro di squadra che ha visto la progettazione in capo alla Soprintendenza, con l'architetto Giovanna Cacudi alla direzione dei lavori, il finanziamento a carico della Regione Puglia che ha investito fondi per due milioni di euro e la stazione appaltante affidata alla Curia, proprietaria dell'immobile, con la ditta Nicolì ad effettuare l'intervento, nel segno del suo slogan Aver Cura. «Affinché Santa Croce risplendesse ha aggiunto l'assessore regionale all'Industria culturale e turistica Loredana Capone ciascuno ha avuto il suo ruolo fondamentale. E oggi questo bellissimo sogno è realtà. Domenica la riconsegneremo alla sua comunità con la consapevolezza che qui abbiamo avuto un esempio di turismo esperienziale che ha permesso di vedere la facciata come mai più sarà possibile».

Neanche le guide che, quotidianamente, accompagnano i gruppi organizzati alla scoperta della facciata hanno conosciuto grandi disagi. Il telo che la ricopre e che riproduce fedelmente ogni dettaglio delle decorazioni è stato realizzato attraverso un rilievo laser scanner così preciso che per loro è stato possibile evidenziare alcuni particolari anche meglio di come facevano con l'originale. Le operazioni di smontaggio dureranno, quindi, alcune settimane. Poi, resterà da realizzare l'illuminazione artistica. Prima dei lavori, sono stati in tanti a lamentare che la facciata di Santa Croce fosse troppo buia o, comunque, non illuminata come meriterebbe. Di questo aspetto molto importante anche per dare risalto ai risultati dei lavori di restauro si occuperà Enel Sole nell'ambito di un accordo fatto con il Comune, ma la posizione dei punti luce è già stata concordata con la Soprintendenza. Nell'attesa che pure questo tassello venga messo al proprio posto, l'esterno della basilica sarà illuminato dai fari già presenti, potenziati proprio in seguito alle lamentele di qualche estate fa. Da domenica nuova vita e, presto, nuova luce per il simbolo del barocco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA