Ciclo dei rifiuti, l'Assemblea dei sindaci: «Sì a più micro-impianti»

Ciclo dei rifiuti, l'Assemblea dei sindaci: «Sì a più micro-impianti»
di Maurizio TARANTINO
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Sabato 4 Dicembre 2021, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 11:57

Un incontro per definire i siti da utilizzare per i nuovi impianti di compostaggio del Salento. Lo ha deciso l’Assemblea dei sindaci riunitasi ieri pomeriggio in Provincia con, all’ordine del giorno, proprio il ciclo dei rifiuti nel Salento e la disponibilità delle amministrazioni.

A convocarla il consigliere delegato all’Ambiente, Fabio Tarantino: «C’è stato un dibattito pacato -sottolinea- in cui sono emerse le diverse esigenze dei territori. Abbiamo concordato sulla necessità di fare presto per intercettare i fondi Pnrr, ma allo stesso tempo di proporre un ventaglio di alternative alla Regione in modo da chiudere, in maniera virtuosa, l’economia circolare sui rifiuti».

«Dopo ampio processo partecipato - dice in una nota la Provincia -», l’Assemblea ha approvato la proposta avanzata dal presidente Stefano Minerva di convocare già per lunedì prossimo 6 dicembre, a Palazzo dei Celestini, un tavolo tecnico con i presidenti dei 10 Ambiti di raccolta ottimale (Aro), che sarà coordinato dal consigliere provinciale delegato Fabio Tarantino e avrà il supporto tecnico del dirigente del Servizio Tutela e Valorizzazione ambientale della Provincia di Lecce Antonio Arnò, finalizzato ad individuare eventuali e ulteriori siti di compostaggio disponibili sul territorio salentino, in base alle indicazioni avanzate dalla Consulta provinciale per l’Ambiente, da proporre ad Ager e Regione Puglia per accedere ai fondi disponibili per la loro realizzazione».

Una strada, quella della scelta condivisa dei siti, che non taglia fuori l'ipotesi di Masseria Ghetta, che resta sul tavolo insieme alle altre proposte che arriveranno dagli amministratori.

Il prossimo incontro lunedì

A riunirsi già lunedì prossimo, quindi, saranno i sindaci presidenti degli Aro, gli Ambiti di raccolta ottimale, le aggregazioni di Comuni nate per gestire insieme la raccolta dei rifiuti invitando il presidente Ager, Gianfranco Grandaliano: l’idea è quella di realizzare impianti di piccole dimensioni adatte a realtà frammentate come quelle dei borghi salentini. Nascerebbero così diversi impianti, per un massimo di uno per Aro, cioè una decina, senza tralasciare la possibilità di creare raggruppamenti più ampi: «Per ora siamo a livello di ipotesi -conclude Tarantino- ma sulla base di un ragionamento proficuo le Aro di Corigliano e Melendugno potrebbero fruire di un impianto unico».

Sul piatto la questione di Masseria Ghetta, sito promosso dall’amministrazione di Carlo Salvemini ma osteggiata dai sindaci del nord Salento: «Ci auguriamo -ha commentato il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino- che coloro i quali, sino ad oggi non hanno voluto sentire ragioni per avviare una fase di ascolto, l’unica perseguibile prima di mettersi in azione per avviare progetti di questa portata, abbiano il senso di responsabilità di porre rimedio a questa precisa mancanza, per non imporre ai territori decisioni non volute e non accettabili, come appunto quella di realizzare un impianto di compostaggio in località Masseria Ghetta».

Salvemini: «Lecce non ha deciso da sola su masseria Ghetta»

All’incontro era presente anche il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini che ha ribadito di aver seguito un iter partecipato e condiviso con il resto del territorio: «Fra il 2018 e il 2019 il sindaco di Ugento, Massimo Lecci fece sentire la sua voce, anticipando ai colleghi la prossima chiusura per saturazione della discarica di Ugento e chiedendo a noi sindaci di raccogliere il testimone che da oltre un decennio era stato nelle loro mani.

In quell’occasione annunciai che il Comune capoluogo non sarebbe rimasto sordo e indifferente a questo appello. In una successiva assemblea dei sindaci, il 30 novembre 2019, davanti al presidente Emiliano, al presidente Minerva e davanti a molti colleghi, confermai l’impegno ad ospitare un impianto pubblico di taglia media per il recupero della frazione organica sul territorio di Lecce, naturalmente con tutte le garanzie ambientali e paesaggistiche. Fu una assunzione di responsabilità da parte del capoluogo nell’interesse pubblico di tutta la provincia».

Salvemini poi incontrò anche i rappresentanti dei Comuni del Nord Salento: «Insieme a loro cominciammo a lavorare per l’individuazione del sito dell’impianto da offrire alla valutazione della Regione Puglia. La proposta del Comune di Lecce per la localizzazione di un impianto di compostaggio a Masseria Ghetta scaturisce da questo percorso, che ha visto una istruttoria effettuata su tre siti alternativi, uno dei quali proposto dall’Unione dei Comuni del Nord Salento, effettuata sulla base dei criteri del vigente PRGRU. Dunque, Lecce non ha deciso da sola, questa decisione non è calata dall’alto e la proposta, localizzata in area di sviluppo industriale, arriva dopo la valutazione delle distanze, degli impatti urbanistici, della tutela della popolazione, della presenza di falde, delle distanze dagli impianti pericolosi e di tutti i criteri richiesti».

Il nodo discarica

Nel corso dell’Assemblea, è tornata ad essere pressante la necessità di trovare una soluzione all’esaurimento di Burgesi, come ha specificato il vicesindaco Massimo Lecci chiedendo a sua volta che si proceda ad aprire la discarica di Corigliano. Un passaggio delicato per molti amministratori, contrari a favorire la nascita di un sito che potrebbe contaminare la falda acquifera profonda dei pozzi del Salento. «La soluzione è quella di promuovere la differenziata spinta - ha concluso Tarantino  – trovando un’alternativa territoriale per il restante 10-20% di rifiuto che andrebbe in discarica, evitando situazioni che potrebbero essere rischiose».

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