Allieva palpeggiata durante una visita? Psicologo agli arresti domiciliari

Allieva palpeggiata durante una visita? Psicologo agli arresti domiciliari
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Sabato 8 Febbraio 2020, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 13:33
Palpeggiò un'allieva durante una visita ambulatoriale dell'estate scorsa? Dubbi la Procura di Lecce e l'ufficio gip-gup del Tribunale non ne hanno avuti, con gli indizi forniti dalle indagini dei poliziotti della Squadra mobile. E per questo uno psicologo di Diso è finito agli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto.
L.P., le iniziali dello psicologo indagato con l'accusa di violenza sessuale per avere toccato - sostiene questo l'inchiesta - le parti intime di una paziente durante la visita a cui si sottopose l'estate scorsa.
La ragazza si era presentata dal professionista per prepararsi a fare quiz psicoattitudinali in vista di un concorso per entrare nelle forze dell'ordine e lui, con la scusa che la vedeva tesa e nervosa, l'ha fatta stendere su un lettino e le ha fatto un massaggio piuttosto invadente. Lei con l'atteggiamento di chi ha piena fiducia nel suo psicologo, lui - dice questo l'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari, Marcello Rizzo - non avrebbe invece mantenuto il distacco professionale dalla paziente e l'obbligo dettato dalla legge di rispettarla come donna e come persona.
Reazione da shock della paziente: lasciò rapidamente lo studio. Ed altrettanto rapidamente decise di sporgere denuncia-querela per quella che considerava una violenza sulla sua sessualità, un comportamento assolutamente da condannare.
È nata così l'inchiesta della Procura. Il fascicolo è stato assegnato al pubblico ministero Giovanna Cannalire, uno dei magistrati del pool fasce deboli. Le deleghe assegnato agli investigatori della Mobile della sezione reati contro la persona, gli ascolti di alcuni testimoni ed altri riscontri intanto raccolti in questi mesi hanno formato il quadro indiziario che ha convinto il giudice Rizzo della necessità di applicare una misura per limitare la libertà personale dell'indagato.
Prioritario, in questo senso, è stato ritenuto il pericolo di reiterazione del reato: essendo psicologo ed avendo a che fare con pazienti donne, ci sarebbe il rischio di ripetere ancora comportamenti come quelli contestati nell'inchiesta.
Siamo nella fase cautelare, è bene ricordarlo. Siamo nella fase in cui si pronuncia la sola accusa, sebbene vagliata da un giudice terzo. L'interessato potrà fornire la sua versione dei fatti nell'interrogatorio di garanzia fissato per giovedì della prossima settimana. E' difeso dall'avvocato Luigi Suez.
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