Una corazza "stampata" in 3D per la tartaruga ferita dalla motozappa. Intervento in Puglia

Una corazza "stampata" in 3D per la tartaruga ferita dalla motozappa. Intervento in Puglia
di Francesca SOZZO
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Giovedì 14 Marzo 2024, 19:38 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 22:12

Tarta è viva. Vittima di un incidente domestico una tartaruga pugliese potrà tornare a fare la vita di prima grazie ad un intervento di ricostruzione in 3D del carapace. Il medico veterinario che ha effettuato la ricostruzione è Davide De Guz, 39enne leccese, non nuovo a simili interventi. 

Cosa è successo

Tarta, la chiameremo così, è una tartaruga di terra di proprietà di una famiglia di Locorotondo in provincia di Bari, che se ne stava tranquillamente in letargo quando è stata falciata da una motozappa.

L'incidente ha provocato la rottura della parte sinistra del "guscio". Come un normale paziente è stata da subito portata in clinica presso la Locovet Ca Zampa srl di Locoronto affidata alle cure della dottoressa Rossella Barnaba.

Curate le ferite si è poi proceduto ad effettuare una tac anche per verificare lo stato del polmone che, in assenza scambio di ossigeno, potesse collassare portando a morte certa la testuggine. Effettuata la tac il dottor De Guz ha quindi ricostruito la parte mancante «sulla base della parte simmetrica del carapace», ha spiegato. Cosa significa: che è stata effettuata una scansione del "guscio" della tartaruga e utilizzata una volta riflessa la parte destra per ricostruire e modellare in 3D la perfetta parte corrispondente che nell'incidente è venuta a mancare. In questo modo l'incastro, come per un puzzle, è risultato perfetto.

«Il vantaggio di questa tecnica - ha spiegato il veterinario - è che si può intervenire in pochissimo tempo e ridurre anche i tempi di ospedalizzazione. Già nel pomeriggio (di oggi 14 marzo, ndr) la tartaruga ha ripreso a mangiare e potrebbe tornare a fare la vita di prima». 

Tuttavia la piccola paziente dovrà attendere: dovrà infatti essere tenuta sotto osservazione ed effettuare controlli ogni 7/15 giorni per controllare che non si verifichino infezioni esterne. 

Sul "guscio" infatti per consentire lo scambio d'ossigeno ed evitare l'insorgenza di funghi e batteri «viene applicato un piccolo tappino perforabile in silicone che serve a creare una pressione negativa all'interno che consente di: riespandere il polmone (ora collassato) - spiega il medico -  rispettando la normale anatomia perché la parte ricostruita ricalca la struttura ossea originale; assicurare che non vi sia ossigeno tra protesi e pleura, in maniera da assicurare che non crescano batteri e miceti; permettere un miglior afflusso di sangue e di ossigeno (dal sangue, non dall'esterno) sui tessuti, accelerando la guarigione». Il tutto coadiuvato anche da una cura antibiotica. 

Il precedente

Il dottore De Guz nel 2017 effettuò ricostruzione  di un altro carapace ricostruito però sulla base di una tac di un’altra tartaruga. Ci vollero 11 ore per effettuare la ricostruzione. Nel caso di Tarta, a Locorotondo invece, ci sono volute appena due ore tra tac, scansione e ricostruzione della parte del carapace mancante. 

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