Tribunale, a Lecce impossibile mantenere le distanze anti covid: protestano i penalisti

Tribunale, a Lecce impossibile mantenere le distanze anti covid: protestano i penalisti
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Martedì 24 Novembre 2020, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 17:18

Protesta questa mattina in tribunale a Lecce per gli avvocati penalisti. Nelle aule entrano solo se chiamati per il loro processo, ma intanto nei corridoi si creano assembramenti. I legali sono rimasti lungo i corridoi per ore in attesa della chiamata del processo perché  - dicono - non possono stare altrove. Non esiste una zona franca dove attendere in sicurezza la chiamata del processo. Da qui la decisione di fare sentire la propria voce e chiedere sicurezza.

 

«Dall'inizio della pandemia, gli avvocati incontrano enormi disagi quotidiani nello svolgimento del proprio lavoro, che specie nel settore penale richiede necessariamente la presenza fisica in Tribunale, per partecipare alle udienze, consultare fascicoli e risolvere problemi pratici che non possono essere previsti con anticipo», è quanto dichiara Silvio Verri, coordinatore dell'osservatorio penale.

«Grazie alla collaborazione di tutti ed alla continua interlocuzione con la Presidenza del Tribunale, nel palazzo di Viale de Pietro la situazione è in genere tranquilla, ma devo rilevare che in alcuni casi si verificano ancora disagi e disfunzioni non accettabili.

Nella mattinata odierna, ad esempio, innanzi al Tribunale Monocratico i processi erano fissati in modo generico con due sole fasce orarie, senza una scansione temporale precisa. In tal modo, tutti gli avvocati interessati ai processi di una fascia oraria sono stati costretti ad attendere all'interno dell'aula, in numero ben superiore alla capienza prevista. In altri casi, poi, è accaduto che i colleghi siano stati costretti ad assembrarsi in attesa  fuori dall'aula, mentre all'interno l'udienza si svolgeva in sicurezza. Entrambe queste situazioni denotano scarsa considerazione nei confronti dei difensori, nonchè delle precise disposizioni in materia emanate dal Presidente del Tribunale. Come ha sempre fatto, quindi, il Consiglio dell'ordine richiamerà l'attenzione su simili fatti, rivendicando maggiore rispetto per gli avvocati».

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