«Controlli, c'è una sacca di resistenza ma si deve stare in casa. Grato ai miei uomini per il grande lavoro»

Il questore Andrea Valentino
Il questore Andrea Valentino
di Valeria BLANCO
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 10:50
Non c'è tregua per le forze dell'ordine che ogni giorno, su strada e non solo, garantiscono la sicurezza anche controllando che non ci siano in giro più persone di quelle che devono uscire per necessità. Per il Salento e la Puglia intera sono giorni cruciali. E le regole, però, non sempre vengono rispettate dai cittadini. Al punto che ci sono sindaci che invocano l'intervento dell'Esercito sulle strade. 
I controlli in Puglia sono continui e capillari: il servizio sulle strade del Leccese è stato organizzato nelle scorse settimane in prefettura, alla presenza dei vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ed è coordinato dal questore Andrea Valentino, che a due settimane dall'avvio dei controlli fa un primo bilancio.

Questore Valentino, come si organizzano i controlli su un territorio così vasto come quello salentino?
«Quando si è capito che saremmo andati incontro a misure così stringenti, attorno a un tavolo con il prefetto e i comandanti provinciali di Carabinieri e Finanza, che ringrazio per la grande collaborazione, abbiamo suddiviso il territorio e programmato le ttività».

Come sono suddivise le competenze?
«Le tre principali arterie della provincia sono state assegnate, in termini di controlli, a Polizia Stradale, Finanza e Carabinieri, con la Polizia provinciale che opera sulle strade di sua competenza. I poliziotti e i carabinieri presidiano il territorio, mentre la Finanza si concentra sul controllo degli esercizi commerciali. In città, i presìdi riguardano per lo più le vie d'accesso. Grande attenzione anche agli arrivi da fuori regione con treni e bus, su cui lavorano gli agenti della Municipale e quelli della Polfer».

Un gran dispiegamento di forze, che però non fa venire meno il consueto impegno di presidio del territorio.
«Le normali attività viaggiano con 112 e 113, mentre ai controlli sul rispetto del decreto abbiamo dedicato pattuglie apposite».

Le denunce sono tante, troppe: gli ultimi bilanci della Questura parlano di migliaia di controlli e di sanzioni elevate a circa il 4% dei fermati.
«Se ci sono tante denunce è perché c'è ancora una sacca di resistenza nel capire che è necessario e doveroso restare a casa. Esistono situazioni in cui si può effettuare lo spostamento e ormai le conosciamo tutti: lavoro, salute, necessità. Poi ci sono situazioni che creano perplessità: è consentito portare a spasso il cane e fare sport all'aperto, ma ci vuole buon senso. L'orientamento delle forze dell'ordine è questo: va bene la corsetta nel quartiere, ma se devo prendere l'auto e andare da Lecce a Santa Caterina per fare attività motoria sul lungomare, sto effettuando uno spostamento vietato e sarò sanzionato».

I salentini sono indisciplinati?
«Al di là di comportamenti singoli, c'è una risposta positiva della città di Lecce: temevo molto il primo sabato sera, invece è andato bene e non ci sono stati assembramenti. Bisogna andare avanti così».

Per i suoi uomini sono settimane complicate: l'impegno, anche psicologico, straordinario. Com'è il morale?
«Sono molto grato ai miei poliziotti: siamo i primi a rispondere al nostro dovere, ma siamo anche padri, madri, figli, fratelli e sorelle di qualcuno. Nonostante l'atmosfera e la difficoltà del momento storico, dobbiamo riuscire a trasmettere serenità ai cittadini che si affidano a noi con fiducia. Ho scritto una lettera a tutti per dimostrare la mia gratitudine e cerco di essere al loro fianco, pur nel rispetto delle distanze imposte dall'emergenza, sia andando per strada che inviando messaggi via radio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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