Il padre non ha studiato e i tre figli possono essere adottati ma la Cassazione annulla la sentenza

Il padre non ha studiato e i tre figli possono essere adottati ma la Cassazione annulla la sentenza
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 08:12

I giudici hanno annullato la sentenza della Corte d'Appello di Lecce che aveva ritenuto l'uomo, che per 26 anni aveva fatto il bracciante agricolo in Germania, incapace di educare i figli di 8, 10 e 12 anni e di provvedere ai loro bisogni in virtù di una "scarsa capacità di osservazione e ragionamento" e "una fragilità cognitiva", oltre allo scarso grado di istruzione.

Il provvedimento riguarda una famiglia abitante in un paese a cavallo fra le provincie di Brindisi e di Lecce e concerne il ricorso presentato da un bracciante agricolo assistito dall'avvocatessa Rita Perchiazzi. I giudici della prima sezione civile della Corte di Cassazione (presidente Giacinto Bisogni, relatore Umberto Scotti) hanno annullato la decisione depositata l'8 febbraio dell'anno scorso dalla Corte d'Appello di Lecce, con rinvio per la nuova valutazione affidata ad un diverso collegio. Sospesa intanto la sentenza che aveva dato il via libera all'adozione ai figli collocati quattro anni fa in comunità e che oggi hanno otto, dieci e dodici anni.
«Il ricorso alla dichiarazione di adottabilità costituisce solo un rimedio eccezionale, è una soluzione estrema, poiché il diritto del minore a crescere ed essere educato nella propria famiglia di origine, quale ambiente più idoneo al suo armonico sviluppo psicofisico, è tutelato in via prioritaria dalla legge», il presupposto dei giudici della Cassazione prima di entrare nel merito del ricorso. E per sottolineare che la Corte d'Appello salentina non si sia conformata a questo principio sancito, peraltro, recentemente dalla sezioni unite della stessa Cassazione. Tanto perché - riporta la sentenza - non è stato tenuto in debito conto il legame affettivo profondo fra il padre ed i tre figli e la sua assidua frequentazione della struttura che li ospita, pur se queste circostanze siano state riferite sia dai Servizi sociali che dalla consulente tecnica.

Il padre aveva migliorato la sua condizione lavorativa


Inoltre - ancora uno dei rilievi dei giudicanti - non è stata considerato che il padre abbia migliorato sia la situazione lavorativa che il livello di accoglienza della sua casa: ha ottenuto un contratto che gli garantisce 1.100 euro al mese e dispone di una abitazione con due bagni, ambiente unico, soggiorno e cucina, una camera da letto matrimoniale ed una stanzetta.
D'altro canto invece la sentenza d'appello - sottolinea ancora la Cassazione - ha messo in evidenza i lati negativi della vita del genitore: risentimento verso la moglie che l'aveva lasciato ed incapacità di cogliere i bisogni dei figli, senza per questo valutare l'evoluzione in positivo nel tempo avuta dallo stesso.
Infine alcune considerazioni su quelli che sono stati ritenuti scarsa capacità di osservazione e ragionamento e fragilità cognitiva per via di una istruzione circoscritta alla scuola Elementare ed ai 26 anni trascorsi in Germania lavorando come bracciante agricolo da quando di anni ne aveva 16: «Tali fattori di arretratezza cognitiva e culturale non dovevano essere valutati e almeno non dovevano vedersi riconoscere un rilievo decisivo ai fini dell'esclusione della capacità genitoriale e dell'accertamento dello stato di abbandono morale e materiale dei minori», riporta la sentenza. «Perché ciò da ingresso a una tipologia di intervento statuale che, pur diretto alla protezione dei minori, finisce con il ledere, come osserva correttamente il ricorrente, la dignità della persona e mirare alla selezione del migliore genitore possibile in sostituzione di quello biologico, culturalmente e intellettivamente arretrato».
Ora il caso torna alla Corte d'Appello di Lecce per una nuova decisione conforme a questi principi.
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