Dipendenti bocciati, è scontro. E il commissario ritira le pagelle

Palazzo Carafa
Palazzo Carafa
di Stefania DE CESARE
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Giovedì 21 Marzo 2019, 19:16
Punteggi negativi ai dipendenti comunali: scoppia la polemica a Palazzo Carafa. I funzionari dell'ufficio Tributi bocciati dall'ex dirigente procedono per via legali e diffidano il Comune, chiedendo l'annullamento delle schede di valutazione. Il commissario prefettizio prova a rimediare e c'è una prima dichiarazione: «Stiamo valutando il ritiro dell'atto e procedere con nuove valutazioni».
Caos a Palazzo di Città dove da qualche giorno il personale è sul piede di guerra. A scatenare la rivolta sono stati i giudizi a cui sono sottoposti ogni anno tutti gli impiegati e che attestano il grado di impegno, profitto e rendimento dei lavoratori pubblici. Secondo la relazione redatta per il settore Tributi, ben 20 funzionari su 27 avrebbero conseguito nel 2018 un giudizio negativo. A procedere per vie legali sono stati alcuni degli impiegati bocciati con il provvedimento emesso l'11 febbraio 2019 dal dirigente Emanuele Carratta - cessato dalle sue funzioni proprio lo scorso anno con il piano di riequilibrio - e dal segretario generale Anna Maria Guglielmi.
«Le schede di valutazione sono illegittime perché formate in violazione sia del regolamento per la valutazione e premialità della performance individuale, che del Contratto Nazionale del Lavoro - spiega l'avvocato Luigi Quinto, legale di 16 dipendenti comunali - e le predette disposizioni stabiliscono che la valutazione non positiva deve essere preceduta da un contraddittorio con il diretto interessato che deve essere messo nelle condizioni di correggere il proprio operato. Il contraddittorio dovrebbe svolgersi nel corso dell'anno oggetto di valutazione, in modo che il dipendente possa assumere tutti gli accorgimenti necessari per conseguire una valutazione positiva. In questo caso il contraddittorio è stato del tutto omesso». Le tabelle e i relativi voti del personale pubblico incidono sulla distribuzione del premio di produttività: a seconda del punteggio raggiunto, infatti, la legge stabilisce dei premi sia economici che professionali, con eventuali scatti di carriera. In caso di voti bassi, con tre anni consecutivi di bocciature, la legge prevede la facoltà di licenziamento per i lavoratori con scarso rendimento.
«La valutazione negativa ha interessato la quasi totalità dei dipendenti dell'ufficio Tributi - sottolinea l'avvocato Quinto - nonostante il dirigente abbia dichiarato il raggiungimento degli obiettivi del settore nella misura del 100 per cento». E proprio su questo tema, qualche giorno fa, l'ex sindaco Carlo Salvemini ha reso noti i dati relativi alla lotta all'evasione fiscale, con i 3 milioni di euro recuperati dagli uffici negli ultimi 18 mesi. Un passo in avanti rispetto alle relazioni inviate dalla Corte dei Conti che non molto tempo fa bacchettò Palazzo Carafa, colpevole proprio di scarsa capacità di riscossione dei tributi. Al fianco dei funzionari sono scese in campo anche le organizzazioni sindacali che hanno invitato il commissario prefettizio a fornire chiarimenti sull'iter eseguito. I dipendenti bocciati hanno chiesto quindi l'annullamento delle schede, preannunciando la possibilità di rivolgersi al giudice del lavoro.
Una richiesta che potrebbe essere accolta da Palazzo Carafa dove al timone c'è il commissario prefettizio. «Stiamo risolvendo - sottolinea il sub commissario Guido Aprea - e abbiamo chiesto un parere legale all'avvocatura. Stiamo valutando il ritiro in autotutela del provvedimento e la possibilità di procedere con nuove valutazioni dei dipendenti del settore Tributi».
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